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Trebisacce, cittadini raccolgono firme e bloccano installazione antenna telefonia mobile

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trebisacce panoramicaRischio di esposizione ai campi elettromagnetici: la paura fa 90 e allora i cittadini di Trebisacce si mobilitano contro un ripetitore di telefonia mobile, raccolgono oltre 500 firme e costringono il comune ad intervenire per impedire ad un gestore di telefonia mobile l’installazione di un traliccio in pieno centro abitato ed a redigere ed approvare un regolamento comunale che detti le condizioni affinchè i cittadini possano godere della copertura della rete, ma siano allo stesso tempo protetti dai rischi di esposizione prolungata ai campi elettromagnetici. La vicenda riguarda i cittadini abitanti nella frazione Sant’Antonio venuti a conoscenza del progetto di un gestore primario di telefonia mobile di installare un amplificatore di segnale su un’abitazione privata insistente nei pressi del monumento ai caduti di  piazza Mazzini, quindi in pieno centro abitato. Preoccupati dei possibili rischi alla salute e consapevoli che prevenire è meglio che curare hanno promosso e presentat0o al comune una petizione popolare corredata da oltre 500 firme per chiedere al sindaco Franco Mundo di esercitare il suo ruolo di garante della salute e della sicurezza dei cittadini.

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Della vicenda si è occupato l’ultimo consiglio comunale che, sentita la relazione del delegato di settore Giampiero Regino, ha prima discusso l’argomento e poi approvato all’unanimità dei presenti (sette su sette consiglieri di Maggioranza, assenti i tre consiglieri di Opposizione) un il regolamento idoneo. In realtà gli studi condotti finora dagli esperti hanno accertato la certezza del rischio di cancerogenesi per i campi “ionizzanti” (raggi X e radiazioni gamma) ma non altrettanta certezza per le onde “non ionizzanti” (onde radio-televisive, radar, apparecchiature mediche e telefonia fissa e mobile). «Tuttavia- si legge nella Delibera approvata dal consiglio – i risultati di questa infinità di ricerche non consentono ad oggi di affermare con certezza, ma neanche di escludere con altrettanta certezza, l’esistenza di tali rischi. Da qui l’opportunità di evitare, quanto più possibile l’esposizione ai campi elettromagnetici».

D’altra parte, fanno notare questi cittadini, perché correre dei rischi e accettare di tenere il nemico alla porta quando si possono utilizzare altri siti più decentrati e quindi più sicuri? Da qui l’avvio della redazione di un apposito Piano da parte del Comune. Sarà dunque il nuovo Piano, sulla base del ridisegno strategico del quadro urbanistico e ambientale della città, che dovrà considerare un’effettiva pianificazione anche delle aree idonee a ospitare ripetitori e antenne. Nel frattempo tutto è sospeso e, in attesa che il comune si doti dell’apposito piano, anche il segnale di questo gestore resta abbastanza latitante.

Pino La Rocca

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