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Albidona festeggia il Santo patrono in un tripudio di suoni e colori

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I festeggiamenti ad Albidona per il Patrono San Michele Arcangelo

I festeggiamenti ad Albidona per il Patrono San Michele Arcangelo

Si sono conclusi, con immutabile devozione popolare e in un tripudio di suoni, colori e musiche, i solenni festeggiamenti in onore di San Francesco di Paola e del glorioso Patrono San Michele Arcangelo in calendario ogni anno il 7 e l’8 maggio. Le belle giornate di sole, uscite come per in canto dopo un lungo periodo in cui il tempo ha fatto le bizze, ha consentito agli albidonesi ed ai tanti ospiti venuti dai paesi vicini di stringersi intorno all’Arcangelo Michele che, secondo la tradizione popolare, ha difeso la fede in Dio contro le orde di satana. Il giorno 7 maggio, festa di San Francesco si è svolta come sempre la tradizionale fiera di San Francesco. Nel pomeriggio la processione del Santo di Paola per le vie del paese e a sera il tradizionale rito della “Pioca”, una tradizione molto antica, legata a un rito arboreo di carattere pagano. Enormi esemplari di Pino d’Aleppo vengono trasportati con la forza delle braccia (soprattutto giovanili) o con l’ausilio di mezzi a motore agricoli in tutto il paese, accompagnati dalla musica popolare di zampogna, organetto, fisarmonica e tamburello e con i gustosi prodotti tipici di Albidona (salumi, formaggi, vino locale).

La festa sciama per tutto il paese, perché sono diversi i gruppi che intraprendono lo stesso rito: in serata le “pioche” innalzate nei punti più ampi del paese e integrate con cataste di fascine di rami secchi, vengono incendiate e le lingue di fuoco si alzano imponenti nel cielo della sera, tra canti, balli e musiche popolari. L’8 maggio è invece dedicato al Santo Patrono: nella mattinata si svolge la celebrazione eucaristica, seguita dalla prima parte della processione, accompagnata dalla banda musicale o da suonatori locali di zampogna e da donne in costume tradizionale che trasportano i “cinti” (suggestivi contenitori per misure agricole decorati con omaggi floreali o candele), tra cui “U mienz tummn” (mezzo tomolo), usati un tempo come unità di misura in agricoltura. In questa prima parte del corteo processionale si trasporta l’imponente statua lignea di San Michele di datazione forse settecentesca dalla Chiesa Madre al quartiere nuovo (Piano Giumenta), arrestandosi in Piazza San Rocco.

Nel primo pomeriggio si riprende la processione che raggiunge tutto il centro storico, fino a ritornare, nel pomeriggio, nella piccola piazzetta antistante il Vestibolo della Chiesa Madre. Qui si svolge il tradizionale “incanto”, un’asta di prodotti tipici, animali o manufatti artistici dedicati al Santo offerti dai devoti. Al termine i multicolori fuochi d’artificio che segnano la fine di una festa vissuta sempre con grande fede e partecipazione dai figli di Albidona, sia quelli residenti che quelli sparsi per il mondo per ragioni di lavoro che partecipano alla festa con il pensiero, con il cuore carico di nostalgia ed ora, per fortuna, anche attraverso il web.

Pino La Rocca

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