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Castrovillari, in scena “Polvere” di La Ruina

Castrovillari,  in scena “Polvere” di La Ruina
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La morsa della violenza sulle donne con gli occhi del persecutore

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C’è grande attesa per la nuova produzione di Scena Verticale che sarà presentata al Teatro Sybaris venerdì 20 marzo alle 21. “Polvere – dialogo tra uomo e donna” è il titolo dello spettacolo di Saverio La Ruina, inserito nella sezione fuori abbonamento della XVI Stagione Teatrale Comunale di Castrovillari, organizzata da Khoreia 2000 ed Aprustum, sotto la direzione artistica di Rosy Parrotta e Casimiro Gatto. Artista unico, tra i più premiati della scena italiana, Saverio La Ruina sposta questa volta l’attenzione di uno dei temi più tristemente scottanti, il femminicidio, su un piano inesplorato per una pièce dal forte impatto dissacrante.

Come lingua non usa il dialetto calabrese, ma un italiano quotidiano e colloquiale; con lui a dividere la scarna scena c’è Jo Lattari, un’attrice cosentina non professionista. La drammaturgia ossessiva di “Polvere” che ha debuttato al Teatro Elfo Puccini di Milano in gennaio, chiude la trilogia iniziata con “Dissonorata” (2006) e proseguita con “La Borto” (2009), dove l’autore vestiva i panni dimessi della donna del sud vittima di ataviche sopraffazioni maschili. Ruolo più volte premiato in questi ultimi anni. In “Polvere” La Ruina passa nel fronte opposto, quello del persecutore, e lo fa mettendo in atto con crudele leggerezza quei meccanismi di potere che minacciano la coppia a qualsiasi latitudine sociale e culturale. Le botte sono la parte più fisica del rapporto violento di coppia; l’uccisione della donna la parte conclusiva. Ma c’è un prima, immateriale, impalpabile, polvere evanescente che si solleva piano intorno alla donna, la circonda, la avvolge, ne mina le certezze, ne annienta la forza, il coraggio, spegne il sorriso e la capacità di sognare. Una polvere opaca che confonde, fatta di parole che umiliano e feriscono, di piccoli sgarbi, di riconoscimenti mancati, di affetto sbrigativo, talvolta brusco.  “Il lavoro preparatorio è stato lungo e complesso – dice Saverio La Ruina – incontri, interviste, lettura di articoli e testimonianze. Gli uomini hanno scarsa capacità di aprirsi e la tendenza a giustificarsi e autoassolversi. Le donne sono più lucide e oneste nell’autoanalisi e anche nella restituzione della figura maschile rispetto al rapporto malato che si creava. Spesso si dice ma come hai fatto a metterti con un uomo così? eppure questi uomini spesso conquistano le donne anche con gesti e sentimenti molto belli, che provano realmente, ma hanno una doppia faccia. Mi interessa che tutti possano trovare in questo spettacolo qualcosa di vicino a loro”.

Lo spettacolo è stato già presentato in numerose città come Roma, Venezia, Udine Bologna, Genova e ovunque ha riscosso grande successo di pubblico e critica, con recensioni a favore sulle maggiori testate nazionali (da Repubblica a Il Sole 24 Ore, da L’Avvenire al Corriere sella Sera e molte altre). Sara Chiappori così scrive su La Repubblica Milano “Di solito sono le donne a parlare delle donne. Soprattutto quando si tratta di violenza e dei rapporti di potere. Saverio La Ruina è una magnifica eccezione. La violenza è tutta psicologica ed emotiva nella sequenza di scene che La Ruina sviluppa in un micidiale crescendo di tensione. La Ruina è attore maestro del dettaglio, del gesto minimo”.

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