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Trebisacce, la triste vicenda del cavallo morto sulla Ss 106

Trebisacce, la triste vicenda del cavallo morto sulla Ss 106
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Nella foto, il cavallo ancora vivo fotografato dai ragazzi

La triste vicenda del cavallo morto nella notte tra domenica e lunedì e riportata dal nostro giornale si colora purtroppo di nuovi retroscena portati alla luce da testimoni oculari. Alcuni ragazzi a bordo di un’auto, di ritorno da una serata che li aveva visti protagonisti come musicisti, hanno vissuto attimi di vera paura. Al volante della sua macchina una ragazza di Rocca Imperiale, Angela M., che si è visto galoppare di fronte, contromano, un cavallo. E’ notte, attorno all’una, sono attimi di stupore e incredulità. La ragazza ha i riflessi pronti e riesce ad interrompere la sua marcia accostando in una piazzola “miracolosa” in zona Rovitti sulla Ss 106, comunemente detta Superstrada. I ragazzi scendono dall’auto e riescono a tranquillizzare il puledro, ma ovviamente non sanno come gestire una simile situazione. E qui comincia una storia particolare e che fa riflettere. I giovani dicono di aver contattato più volte le forze dell’ordine ricevendo risposte inopportune. Nel frattempo altre due auto, incuriosite dell’accaduto si fermano. Il cuore dei ragazzi batte a mille, sopratutto quello di Angela, che prima ha rischiato la vita e poi l’ha salvata a lei e ad i suoi amici.

Il cavallo trovato morto

Il cavallo trovato morto

E’ già la seconda volta in pochi mesi che un cavallo, nottetempo, nella zona di Trebisacce, galoppa imbizzarrito sulla Supestrada. Entrambi morti, il primo investito da un tir che si è fermato; il secondo investito non si sa da chi. Un cosa è certa: immaginiamo una utilitaria con a bordo una famigliola con bimbi piccoli di rientro dal compleanno di un nipotino che nel pieno della notte incrocia un cavallo in fuga sul suo percorso. Cosa può succedere?

Ma torniamo ai ragazzi: lo spavento si trasforma in rabbia. Qualcuno, che nel frattempo si è fermato – dicono – si reca a Trebisacce per avvertire di persona carabinieri e Polstrada, ma al citofono non risponde nessuno. Intanto sono circa le 3 di notte. I ragazzi stanchi, spaventati per una situazione più grande di loro, disgustati da uno Stato che nell’Alto Jonio sembra non esistere con l’aiuto di una corda fornita da un automobilista di passaggio legano l’animale al guardrail e rientrano a casa. Il giorno dopo leggono sul nostro giornale della morte del cavallo, poco dopo le tre, probabilmente investito da qualcuno che non si è fermato. Ed Angela M. ci contatta: «Non doveva finire così. Noi eravamo li – lo scrive anche su facebook -. Abbiamo fatto di tutto per salvare il povero cavallo, ma nessuno ci ha aiutati». Una brutta storia, dove emergono gravi responsabilità. Una pirata della strada, un padrone del cavallo sciagurato. Chi doveva intervenire e non l’ha fatto, non si sa per quale motivo. Ma sopratutto ragazzi che hanno toccato con mano la superficialità dei nostri giorni.

Vincenzo La Camera

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Lupo Rosso
Lupo Rosso
7 anni fa

Vergogna!!!!

gaetano dattoli
gaetano dattoli
7 anni fa

Possibile ke le autorità,se la cavino sempre così a buon mercato? e se qualcuno si fosse fatto male sul serio,kissa se verrà fuori il responsabile di ki era di turno nelle caserme quella notte.speriamo di si.