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Crosia miniera archeologica. Duemila reperti rinvenuti nel territorio

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Sindaco pensa ad un Antiquarium nel centro storico

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Sono circa 2mila i reperti archeologici censiti all’interno del territorio comunale di Crosia. Dai vasi di terracotta alle monete, dai pezzi di mosaico che testimoniano la presenza di domus romane alle punte di frecce e ai resti di vari tipi di armi che testimoniano antiche battaglie. Inoltre, ben due ampolline bronzee medievali, utilizzate durante i pellegrinaggi per contenere liquidi benedetti, nonché la parte superiore di un’arma da taglio, presumibilmente un’ascia, risalente al periodo neolitico. Un vero e proprio patrimonio, dunque, quello rinvenuto in soli 18 giorni effettivi di attività di indagine topografica di superficie, effettuate, grazie ad un progetto di ricerca nel territorio del Trionto (l’antico Traes), condotto dall’Università della Calabria, sotto la direzione scientifica del prof. Armando Taliano Grasso, coadiuvato dal ricercatore Damiano Pisarra e da un gruppo di studenti che hanno partecipato alle ricerche, insieme ad archeologi professionisti, provenienti da diverse Università italiane (Messina, Napoli “Federico II”, Roma “La Sapienza”, Firenze).

Il progetto, autorizzato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, è stato fortemente voluto dal sindaco, Antonio Russo, e dall’amministrazione comunale di Crosia. «Presto – ha dichiarato il primo cittadino – un protocollo di intesa per creare un Antiquarium nel centro storico. Sarebbe una nuova linfa vitale per il nostro borgo, che intendiamo valorizzare culturalmente, anche per attrarre nuovi flussi di visitatori e turisti».

Questa fase del progetto è un tassello di una più vasta e sistematica mappatura del territorio dell’ex Comunità Montana Sila Greca – iniziata nel 2010 dall’Insegnamento di Topografia Antica dell’Università della Calabria, al termine della quale sarà ricostruito il paesaggio archeologico nella sua complessità diacronica e sincronica all’interno dei più ampi processi e fenomeni storici di questa importante porzione della Calabria ionica.

Federica Grisolia

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