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Trebisacce, «personale medico trasferito ingiustamente presso altri ospedali». Mundo scrive a Scarpelli

Trebisacce, «personale medico trasferito ingiustamente presso altri ospedali». Mundo scrive a Scarpelli
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L'ex ospedale di Trebisacce

Presa di posizione del sindaco di Trebisacce Franco Mundo nei confronti del sistematico saccheggio dei servizi sanitari territoriali iniziato con la chiusura dell’ospedale e proseguito con il depotenziamento dei servizi di diagnostica. «Purtroppo siamo costretti ancora una volta, – scrive l’avvocato Mundo al direttore generale dell’Asp Scarpelli – a denunciare una gestione fortemente penalizzante e discriminatoria dei servizi sanitari clinici e diagnostici dell’ex ospedale di Trebisacce. Nonostante in tutti gli atti formali, sia di programmazione che esecutivi, sia stata prevista l’attività dell’U.O. di Medicina e Geriatria con n. 6 dirigenti medici, il servizio h/24 di Radiologia ed il Laboratorio Analisi a supporto anche del PPI, il personale in servizio viene pretestuosamente trasferito presso altri presidi ospedalieri nel silenzio più assoluto del direttore del CAPT e soprattutto in violazione dei richiamati atti deliberativi, limitando di fatto le attività di diagnostica, con l’obiettivo, poi non tanto celato, di smantellare i predetti servizi e di ridurre il Laboratorio Analisi a un semplice Punto-Prelievo. Tutto al fine di favorire altre realtà».

Il sindaco Mundo, evidentemente a conoscenza dell’organico aziendale, parla con i numeri alla mano (n. 9 unità a Trebisacce e 28 presso gli ospedali-spoke di Rossano-Corigliano). «Un numero, questo, – aggiunge Mundo – sicuramente sufficiente a garantire le prestazioni connesse all’attività ospedaliera. Ecco perché, senza la pretesa di voler intralciare la ri-organizzazione dei servizi, facciamo presente che la riduzione del personale dei Laboratori Analisi e di Radiologia di Trebisacce di fatto compromette irrimediabilmente ogni possibile gestione dei servizi sanitari rimasti ancora attivi: la Dialisi, la Lungodegenza e l’U.O. di Medicina Generale e Geriatria». L’avvocato Mundo accenna quindi alla Circolare emessa nei giorni scorsi dal Coordinatore dei Laboratori Analisi di Rossano, Corigliano, Trebisacce e Cariati «che, – scrive il sindaco di Trebisacce – in violazione dei richiamati deliberati, impedisce ai dirigenti medici in servizio presso il Laboratorio di Trebisacce di effettuare la reperibilità col risultato di impedire un regolare svolgimento delle attività di Laboratorio, la qual cosa penalizza ulteriormente le nostre popolazioni. Per non parlare del voluto oscuramento, sul modulario dei referti clinici, dell’intestazione della sede di “Trebisacce” presso cui vengono effettuati gli esami. Il tutto – aggiunge il sindaco Mundo – nel più assoluto disinteresse del direttore del CAPT e del Distretto, che da qualche mese ha assunto le funzioni di direttore-liquidatore dei servizi sanitari, anzicchè di tutela della struttura che dovrebbe dirigere, omettendo peraltro di valutare l’ipotesi di rimettere l’incarico anche per la bocciatura elettorale subita. Per tali motivi, – conclude il primo cittadino di Trebisacce – contando anche sulla Sua sensibilità, ma soprattutto nel rispetto degli atti deliberativi adottati dal Commissario ad Acta e dai suoi deliberati richiamati, devo chiederle un immediato intervento diretto a ripristinare quanto da Lei stessa programmato». Intanto inizierà domani sera (sabato) alle 21, sul Lungomare, la raccolta itinerante di firme in difesa del “Chidichimo”.

Pino La Rocca

 

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accoti andrea
accoti andrea
11 anni fa

ancora una volta mi ripeto. Tutti i politici ,associazioni della zona interessata alle varie problematiche devono dimettersi da ogni incarico solo cosi si potrà dare un duro colpo a coloro che hanno il potere decisionale che da tempo con la loro strafottenza stanno mortificando la nostrazona isolandoci dal resto della calabria e dell’italia tutta ,sopprimendo ogni utile servizio per il vivere civile dei cittadini.noi serviamo solo nel momento delle votazioni che come sempre arriva l’amico di turno a chiederci di appoggiarlo magari con qualche promessa che non sarà mai mantenuta.