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Fondo di solidarietà. Roseto e Villapiana a rischio default

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Fondo di solidarietà comunale: a rischio-fallimento 13 comuni calabresi tra cui Roseto Capo Spulico e Villapiana. I sindaci si ribellano provando a fare massa critica per far valere le proprie ragioni. In questa ottica il sindaco di Roseto Capo Spulico Rosanna Mazzia ha lanciato ai colleghi-sindaci dei comuni interessati: “Difendiamo i nostri bilanci dal “default”. La questione del Fondo di Solidarietà Comunale, come ha ricordato il sindaco della “Città delle Rose”, è annosa e riguarda ben 600 comuni di tutta Italia, di cui 13 nella regione Calabria, quasi tutti con spiccata vocazione turistica come, appunto, Roseto e Villapiana. In questi comuni, per lo più piccoli, secondo quanto scrive l’avv. Mazzia, il prelievo “forzoso”, applicato dallo Stato centrale ai danni di questi piccoli comuni, rischia di mandare al fallimento le casse comunali.

Tra questi 13 centri calabresi c’è Roseto Capo Spulico, che è il secondo di tutta la Regione per prelievo forzoso, con una percentuale che si attesta sul 66% dell’introito IMU e TASI, che nel 2016 è stato pari a circa 700mila euro. «Una cifra, questa, – ha scritto in una nota il sindaco Mazzia – che non ha bisogno di ulteriori commenti e che ha creato non poche difficoltà nella gestione dei servizi e degli standard qualitativi che la cittadina jonica ha da sempre garantito ai cittadini e ai propri ospiti». Non meno grave il danno prodotto attraverso la “perequazione tributaria” alle casse comunali di Villapiana che per l’annualità 2016 si aggira intorno a 600mila euro. Da qui la protesta dei due sindaci, gli avvocati Paolo Montalti e Rosanna Mazzia e da qui l’iniziativa del sindaco di Roseto Capo Spulico che si è rivolta ai tredici colleghi-sindaci calabresi toccati dal Fondo di Solidarietà Comunale, per concordare insieme a loro una strategia unica e condivisa per la risoluzione di questa problematica. Per questa ragione il primo cittadino rosetano ha scritto una lettera ai colleghi-sindaci di Montauro, Sellia Marina, Diamante, Falconara Albanese, Guardia Piemontese, Praia a Mare, San Nicola Arcella, Santa Maria del Cedro, Scalea, Tortora, Villapiana e Cotronei, nella quale esprime tutto il suo disappunto con l’invito ad intraprendere insieme iniziative politiche forti per evitare il rischio del tracollo finanziario dei comuni colpiti dal Fondo di Solidarietà Comunale.

«Siamo tutti accomunati, anche se in misura diversa, – ha scritto il sindaco Mazzia ai colleghi-sindaci- dalla forte criticità rappresentata dal prelievo operato dallo Stato sui nostri conti attraverso il FSC per noi negativo ed in particolare dalla cospicua quota di contribuzione posta a carico dei nostri comuni che hanno la disavventura di essere a forte valenza turistica. Nel mio lungo, quanto inutile (fino a questo momento) pellegrinaggio, – ha concluso la Mazzia – che si protrae dal 2015, sia al Ministero delle Finanze, che al Ministero dell’Interno, all’ANCI e da ultimo all’IFEL, le risposte non sono mai state esaustive, traducendosi in un forbito linguaggio burocratese, in un semplice “Ci dispiace….».

Pino La Rocca

 

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Giuseppe Ricucci
Giuseppe Ricucci
7 anni fa

I comuni sono a rischio default per il cosiddetto “prelievo forzoso” – qualcuno poi dovrebbe spiegare perché “forzoso” se è previsto dalla legge – o piuttosto per le tante spese per fini non istituzionali, come feste, convegni e quant’altro? Visto che a sollevare il problema è il Sindaco di Roseto, l’opposizione di quel comune – se esiste – cosa ne pensa? Ma poi se non ci fosse questo famigerato “prelievo forzoso” i tanti comuni – specialmente i piccoli comuni dell’entroterra – che non hanno certamente le risorse IMU e TASI dei comuni a vocazione turistica, come verrebbero finanziati? I meccanismi perequativi esistono sia a livello europeo, fra i vari stati dell’Unione, sia a livello nazionale per quanto concerne le regioni.
Ma di cosa si lamentano i comuni che hanno la fortuna di avere riserve in eccesso rispetto al loro fabbisogno finanziario standard? Solo in tal caso scatta, infatti, il cosiddetto “prelievo forzoso”. Avessero cura, invece, le amministrazioni di questi comuni di non fare spreco di fondi pubblici per attività non istituzionali!