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Trebisacce. Associazioni insieme per supportare i malati di SLA

Trebisacce. Associazioni insieme per supportare i malati di SLA
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Battersi per il riconoscimento dei diritti del malato e, in attesa che Stato e Regione prestino la necessaria attenzione agli ammalati di SLA (sclerosi laterale amiotrofica) e assicurare loro, attraverso la forma del volontariato, un minimo di assistenza ai loro bisogni quotidiani sopperendo così alle lacune del servizio sanitario pubblico. Bisogni che altrimenti ricadrebbero solo sulle famiglie. E’ con questo obiettivo che l’Associazione AISLA Onlus “Persone che aiutano persone”, con sede a Milano, rappresentata nell’occasione dalla dr.ssa Alessandra Aggazio, psicologa e psicoterapeuta, resposabile provinciale dell’Aisla e l’Associazione di Volontariato “Florence Noghtingale” fondata e rappresentata da Giuseppe Campanella, nelle vesti di Assessore alla Sanità del Comune di Trebisacce nonché di Presidente della stessa Associazione e operatore sanitario di professione, hanno sottoscritto un patto di collaborazione per venire incontro ai bisogni degli ammalati di SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica).

Una delle cosiddette “malattie rare” che poi tanto rare non sono, tanto è vero che nella sola provincia di Cosenza gli ammalati di SLA sono circa 35, di cui oltre 10 nel solo Alto Jonio Cosentino. All’incontro, oltre alla dr.ssa Aggazio, all’Assessore Campanella e alla dr.ssa Teresa Santagada Presidente dell’Associazione di Volontariato “Ali e Radici –Valerio” con sede nella Piana di Cerchiara, erano presenti alcuni operatori sanitari che fanno parte dell’Associazione fondata dall’assessore Campanella e inoltre diversi aspiranti Operatori Sanitari e numerosi familiari degli ammalati di SLA dell’Alto Jonio che hanno avuto modo di scambiare le proprie esperienze e raccontare le difficoltà quotidiane nel doversi far carico dei problemi dei loro cari colpiti da una patologia così grave e invalidante.  Nel corso dell’incontro la dr.ssa Aggazio ha illustrato il ruolo dell’Associazione “AISLA ONLUS” nata nel 1983, la quale, pur non disponendo di risorse pubbliche e autofinanziandosi attraverso la vendita di prodotti messi a disposizione da aziende private, grazie all’impegno e alla professionalità dei volontari, è diventata il soggetto nazionale di riferimento per la tutela, l’assistenza e la cura dei malati di SLA, favorendo l’informazione sulla malattia e stimolando le strutture competenti a una presa in carico adeguata e qualificata dei bisogni dei malati di SLA di cui, sempre a cura della stessa Associazione, sta per nascere un Registro Nazionale in grado di dare un nome e un volto ai troppo spesso anonimi ammalati di SLA.

Da parte sua l’assessore Campanella ha fatto presente che come Comune si sta lavorando allo “Sportello della Salute” a cui potranno rivolgersi anche i pazienti della “malattie rare” come la SLA e, come Associazione che elargisce gratuitamente cure sanitarie alle classi sociali più fragili, di interfacciarsi da oggi in avanti con l’Aisla Onlus per prestare le cure sanitarie previste per i malati di SLA che si rivolgono alla sua Associazione che, come è noto, ha sede nella Delegazione Comunale del Centro Storico.

Pino La Rocca  

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