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Calabria, emergenza cinghiali. A passeggio perfino sulle spiagge

Calabria, emergenza cinghiali. A passeggio perfino sulle spiagge
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Problema cinghiali: gli agricoltori invocano provvedimenti urgenti ma la Regione sottovaluta i danni provocati dal proliferare degli ungulati e si defila. E’ così successo che  Cia, Confagricoltura e Copagri il primo agosto si sono autoconvocati presso la cittadella regionale di Catanzaro per chiedere risposte concrete sui danni da fauna selvatica ma, tranne il dr. Lorenzo Vitari Consulente del presidente Oliverio per i problemi faunistici, né i Dirigenti del Dipartimento, né tantomeno gli esponenti politici erano presenti, nonostante le Confederazioni avessero chiesto da cinque mesi l’incontro. Eppure il proliferare dei cinghiali, soprattutto nelle aree interne, è diventata veramente una calamità naturale.

Solo alla fine del confronto si è venuti a conoscenza che in precedenza il Capo Struttura del Dipartimento aveva comunicato che su disposizione del Dirigente Generale la riunione era stata differita a data da destinarsi e tutto questo non è stato preso bene dalle confederazioni agricole, tanto da far dubitare della effettiva volontà della Regione Calabria di affrontare con decisione la problematica. Comunque, secondo Cia, Confagricoltura e Copagri il problema è esploso da quando sono state effettuate ripetute campagne di immissioni, in particolare di cinghiali di specie alloctone, aventi dimensioni e prolificità elevate in territori dove il cinghiale non è mai esistito.

Nel corso dell’incontro sono state ribadite le richieste e le proposte che ormai da anni si stanno inoltrando, anche nella Consulta Faunistica Venatoria Regionale, senza ottenere risposta alcuna. Tra queste, le più importanti: -eradicazione della specie cinghiale nelle zone a vocazione agricola, con urgenza nelle aree vocate a colture di pregio; -rotazione annuale delle squadre nelle aree di caccia; -autodifesa degli agricoltori in modo che, muniti di porto di fucile e di licenza di caccia, possano abbattere i cinghiali quando sconfinano nei propri fondi.

Oltre ai danni, i rappresentanti di CIA, Confagricoltura e Copagri, hanno espresso molta preoccupazione per il settore zootecnico poiché diversi cinghiali abbattuti sono risultati affetti da tubercolosi, in base a quanto accertato dai servizi veterinari. Una malattia, questa, che è facilmente trasmissibile agli altri animali ed anche all’uomo. Essendo infatti il cinghiale un animale selvatico e in continuo movimento, è assai probabile la diffusione territoriale della malattia e ciò sarebbe catastrofico per il settore zootecnico calabrese.

Cia, Confagricoltura e Copagri hanno comunque chiesto con forza che nella task-force che la regione intende allestire per affrontare il problema vengano inseriti di diritto anche gli agricoltori, in modo che si possa affrontare la problematica nel suo complesso e che vengano attivati poteri di intervento immediato, in quanto le scorribande dei cinghiali sul territorio e i danni cagionati all’agricoltura sono ormai all’ordine del giorno. Per non parlare, ma questa è cronaca quotidiana, dei continui sconfinamenti degli ungulati nei centri abitati, sulle spiagge e sulle strade dove spesso e volentieri provocano incidenti, talvolta anche mortali.

Pino La Rocca

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Sisto Vecchio
Sisto Vecchio
5 anni fa

I cinghiali purtroppo sono presenti di notte in tutte le campagne rovinando vigneti e ortaggi io ho 70 anni ma nella mia vita non ricordo mai una cosa del genere che le autorità facciano qualcosa.

valentino
valentino
5 anni fa

Anche san Pietro in Amantea è invasa da questa specie. Si trovano un po dappertutto. Siamo rovinati…