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Trebisacce, il cardiologo Aragona saluta tutti e va in pensione

Trebisacce, il cardiologo Aragona saluta tutti e va in pensione
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Colleghi-medici e personale paramedico, sia in servizio che in quiescenza, si sono dati appuntamento in massa presso la Sala-Convegni del “Chidichimo”, per stringersi attorno e salutare con calore e affetto il dr. Pierluigi Aragona, Cardiologo presso il presidio sanitario di Trebisacce che ha lasciato l’attività dopo 35 anni di onorato servizio, lasciando una traccia indelebile del suo operato. C’erano davvero tutti, Primari, Medici e Infermieri, che per lunghi anni sono stati suoi compagni di viaggio scrivendo pagine quasi eroiche della sanità nella periferia del mondo come l’Alto Jonio allorquando il “Chidichimo” era un Ospedale a tutti gli effetti, con i Reparti di Medicina Generale, di Chirurgia, di Ostetricia e soprattutto della Cardiologia-Utic che tante vite umane ha salvato da morte sicura.

Tutti presenti, tranne qualche fisiologica defezione, e tutti commossi i suoi amici e compagni di viaggio, perché un’altra pagina della storia del “Chidichimo” si chiude, purtroppo con non poca malinconia vista la fine ingloriosa che sta facendo il “Chidichimo” dopo i tanti pensionamenti: dalla dr.ssa Liliana Donnangelo che ha diretto per anni questo Reparto al dr. Enrico Cappa che è stato il primo Primario della Chirurgia, dal dr. Mimmo Tancredi che per anni ha diretto il Pronto Soccorso al dr. Pino Carlomagno che per anni è stato Aiuto-Chirurgo del Primario Carlo Morrone, dal dr. Mario Ciacco Responsabile della Radiologia anch’egli sull’orlo del pensionamento al dr. Franco G. Leone prima Medico-Condotto a Cerchiara e poi Dirigente-Medico dell’Asp. E poi c’erano tanti altri Medici tuttora in servizio, tra cui il dr. Franco Gallicchio, che ha preso il posto del dr. Aragona quale Responsabile dell’Ambulatorio, la Cardiologa Milena Petta che per anni ha operato a fianco di Aragona e poi i dottori Rosario Ippolito, Dirigente-Medico della Lungodegenza e la collega di Reparto Claudia Naro, il dottor Antonio Santagada, Chirurgo anche lui in procinto di lasciare il servizio, i dottori Antonio Adduci, Radiologo, gli Anestesisti Antonio Rago e Rita Lucia Trinchi, il Responsabile del Pronto Soccorso Giorgio Ferrara ed i suoi colleghi-Medici Alessandra Lombardi, Vito Bonanno e Nicola Nupieri e poi tantissimi Infermieri e operatori sanitari che hanno conosciuto e apprezzato il dr. Aragona come ottimo Cardiologo e come persona degna di grande stima.

A fare gli onori di casa ed a prendere la parola per primo è stato il dr. Antonio Adduci nella veste di Referente della Direzione Sanitaria il quale, dopo aver evidenziato le cose realizzate per riempire di contenuti e di decoro l’Ospedale e le cose chieste con tanto di atti protocollati e non ottenute, ha tratteggiata la figura del dr. Aragona come medico e come persona umana, i suoi meriti e l’approccio professionale e soprattutto umano con i pazienti ed ha invitato tutti i presenti, e anche gli assenti, a fare gioco di squadra per cercare di assicurare un sanità dignitosa alle nostre popolazioni ed a non cercare pretesti … per scansarsi.

E’ stata quindi la volta del dr. Mimmo Tancredi che per lunghi anni ha diretto il Pronto Soccorso inanellando, facendo un viaggio a ritroso nella memoria, una serie di episodi di vita vissuta allorquando l’Ospedale era un vero avamposto della sanità nell’Alto Jonio, una delle poche cose che funzionavano davvero, anche per merito dell’efficienza ed efficacia della Cardiologia-Utic.

Ha quindi preso la parola il dr. Aragona il quale, un po’ commosso da tanta partecipazione e da tanto calore umano, con il suo dire schietto e fuori dagli infingimenti, ha dato merito al dr. Adduci dell’impegno profuso e dei risultati ottenuti: pochi, per la verità, ma non certo per colpa sua. Ha quindi salutato e ringraziato tutti per la collaborazione, a cominciare dal dr. Enrico Cappa che per primo ha inaugurato la Chirurgia diretta dalla dr.ssa Donnangelo, ricordando quindi l’esordio professionale dell’èquipe dell’Utic affidato a soli 5 Cardiologi, il primo infarto affrontato con trepidazione e risolto positivamente con la tecnica allora innovativa ma “artigianale” della trombolisi. Poi, piano piano, ha raccontato la triste Via Crucis dell’Ospedale chiuso e spogliato via via anche da chi a parole si professava amico, fino alla spoliazione completa di tutto di tutto, tranne che di un Ecografo, custodito gelosamente e tutto incerottato e alla chiusura completa del Reparto. Poi, piano piano, il dr. Aragona conoscitore a fondo dei fatti e anche dei misfatti, ha ricordato gli sforzi compiuti ed i risultati acquisiti anche grazie al dr. Adduci, che oggi, tra l’altro, vedono un Ambulatorio di Cardiologia diretto dal dr. Franco Gallicchio dotato di mezzi adeguati e soprattutto di personale qualificato che, comunque, secondo il dr. Aragona, va potenziato in modo da superare l’aridità e la freddezza della tele-cardiologia tanto enfatizzata e assicurare una presenza umana vigile e sicura nei frequentissimi casi di emergenza-urgenza cardiologica che, nonostante le direttive europee che stabiliscono la cosiddetta “Golden hour” (la prima ora dopo un infarto che richiede un trattamento urgente che, se effettuato per tempo, consente di minimizzare i danni)  risultano essere la seconda causa di morte dopo le neoplasie.

Pino La Rocca

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GIUSEPPE PAGANO
GIUSEPPE PAGANO
4 anni fa

Grande medico e professionista cardiologo dal volto umano e sempre disponibile ai bisogni dei pazienti.Grazie per tutto quello che ha fatto e che continuerà a fare per il nostro territorio così maltrattato da un punto di vista sanitario.Tantissimi auguri.