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“Il paese dei costruttori di musica”. Liutai di Montegiordano propongono laboratorio unico

“Il paese dei costruttori di musica”. Liutai di Montegiordano propongono laboratorio unico
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Si è tenuto il 3 agosto in piazza Madonna di Pompei sul lungomare di Montegiordano marina un concerto dell’Orchestra Filarmonica Pugliese, diretta da Giovanni Minafra. Nonostante l’evento elitario, in tanti hanno partecipato, lasciando sorpresi anche gli stessi organizzatori. L’evento promosso dal Comune e dalla Pro Loco ha visto la partecipazione anche della Liuteria Corrado dei maestri Vincenzo e Marco, padre e figlio, che hanno messo a disposizione degli artisti che si sono esibiti gli strumenti da loro costruiti (viole, violini e violoncelli).

Davanti ad un pubblico che ha particolarmente apprezzato, sono state suonate musiche di Mozart, Holst, Strauss, Jenkins, Bregovic, Gardel, Morricone, Rota. Nel prossimo futuro non mancheranno altre occasioni in cui la Liuteria Corrado, che opera proprio in un suo laboratorio a Montegiordano, organizzerà appuntamenti simili. Assieme alla Liuteria Corrado hanno esposto i propri strumenti, durante la serata, anche i giovani Luca Ferrara e Achille Ciminelli, costruttori rispettivamente di zampogne e chitarre elettriche: tre produttori di strumenti musicali in un paesino di non più di 1500 anime.

Proprio il maestro liutaio Marco Corrado è seriamente intenzionato a stimolare una collaborazione con gli altri due colleghi per la realizzazione di un laboratorio unico, che potrebbe essere il primo passo per connotare Montegiordano come “Il paese dei costruttori di musica”.

Vincenzo La Camera

 

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FRANCESCO DRAGONETTI
FRANCESCO DRAGONETTI
4 anni fa

Gentile Direttore,
ho sempre avuto particolare attenzione agli eventi storico-cronologici per quanto concerne l’Alto Jonio cosentino, oltre che per motivi affettivi, avendo dato i natali (Oriolo) ai miei genitori.
Ora, dalla mia documentazione leggo che il prossimo 18 agosto, saranno ben 150 anni esatti dalla inaugurazione della tratta ferroviaria Marconia-Trebisacce, nodo fondamentale (così si auspicava in illo tempore!), in quanto indubbiamente “veicolo” determinante per lo sviluppo di quel territorio.
Così purtroppo non è avvenuto ed anzi con la soppressione (rami secchi?) operata da Trenitalia negli anni, il “nostro” Sud, ma in particolar modo l’Alto Jonio, è rimasto ancora di più abbandonato.
Per ironia della sorte, come lessi da Paese24, lo scorso anno erano iniziati i lavori di “ammodernamento” alla stazione di Trebisacce e quale migliore occasione di questa ricorrenza, rammentare a “chi di dovere”, amministratori locali, regionali e nazionali, dell’importanza del ripristino della comunicazione ferroviaria per ragioni socio-economiche territoriali.
Ma la “doccia fredda” l’ebbi leggendo su Paese24, lo scorso 10 gennaio, che … “in un Comunicato di FS News emesso dal Compartimento di Reggio Calabria, parla, senza mezzi termini, di “sospensione delle corse dei treni tra le stazioni di Sibari e Taranto per l’esecuzione di lavori propedeutici al potenziamento del corridoio-merci Gioia Tauro-Metaponto sulla linea ferroviaria Reggio Calabria-Sibari-Taranto in programma dall’8 gennaio 2019 fino all’8 giugno 2019”,
protrattosi al 24 giugno, come asserito il 29 maggio da Elisabetta Barbuto della Commissione Trasporti, per lavori in corso nella galleria di Roseto Capo Spulico).
Ma la “speranza” o “sogno” di veder istituito un collegamento veloce tra la Sibaritide e Roma, si frantumava in quanto il 9 marzo scorso, Trenitalia, bocciava almeno per ora, tale proposta. La stessa Trenitalia ci metteva del suo, ancora, specificando che nel nuovo orario estivo 2019, non vi era alcun riferimento per la Calabria jonica.
Ciliegina sulla torta, il 12 giugno, sempre su Paese24 “… Alto Jonio sempre più isolato. Oltre ai treni, tagliato anche il servizio sostitutivo”.
Nulla di nuovo sotto il sole!
Questi i fatti e credo, non ci sia altro da aggiungere. La ringrazio sia per lo spazio concessomi che per la “voce” presente e pressante nel “deserto” che Paese24 RI..CHIAMA, a beneficio di CHI AMA l’Alto Jonio cosentino.
Cordiali ossequi
Dott. Francesco Dragonetti (Roma)