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Trebisacce, cadavere donna rinvenuto in mare. Probabile suicidio

Trebisacce, cadavere donna rinvenuto in mare. Probabile suicidio
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Il cadavere della donna sulla battigia

Un’anziana donna è stata trovata morta questa mattina verso le 9 , a Trebisacce, a pochi metri dalla battigia nello specchio di mare antistante l’Hotel Miramare. Si tratta di Elisa Ida Randelli, 75 anni, sposata ma divorziata, originaria di Cerchiara di Calabria dove abitava da sola anche perché non aveva figli. A dare l’allarme, dopo aver avvistato il suo cadavere galleggiare a pelo d’acqua a circa 50 metri dalla battigia ed a circa 100 metri dal molo, è stato un pescatore del luogo che, a bordo della sua barchetta, tornava verso la riva dopo aver gettato le reti. A pochi metri di distanza è stata rinvenuta la borsetta della donna, anch’essa galleggiante, nella quale erano custoditi i documenti che hanno consentito la sua immediata identificazione.

Sul posto, allertati dal pescatore, sono subito giunti gli uomini dell’Ufficio Locale Marittimo al comando di C° 1^ Cl. Rosario Lanza i quali hanno provveduto a rimorchiare il cadavere della donna alla barchetta ed a trascinarlo a riva dove è stato ricomposto e coperto. Il suo corpo, secondo l’ispezione eseguita al momento del ritrovamento dal medico legale dottor Rocco Soldato, non presentava nessuna ferita e nessun segno di violenza fisica, segno evidente che la sua morte, provocata molto probabilmente da suicidio, sarebbe avvenuta, come dirà poi il dottor Soldato, per asfissia da annegamento e, viste le condizioni del corpo, non ancora irrigidito, vestito di tutto punto, con le scarpe ancora ai piedi e le lenti da vista ancora sul viso, non doveva essere avvenuta molto tempo prima. Sul posto sono giunti i Carabinieri di Trebisacce al comando del maresciallo Natale La Bianca e, nel volgere di pochi minuti, gli uomini della Capitaneria di Porto di Corigliano al comando del C.F. (CP) Antonio D’Amore il quale, essendo l’episodio avvenuto in mare, ha assunto il coordinamento delle indagini per fare luce sul fatto che, comunque, dovrebbe essere di facile lettura.

La donna sarebbe stata vista circolare a Cerchiara la sera prima per cui, con la tipica lucidità di chi vuole commettere un gesto estremo come il suicidio, meditato e programmato con lucidità, sarebbe scesa a Trebisacce di buon mattino con il pullman  e, portatasi in prossimità del mare, o più probabilmente sul molo ha posto così fine alla sua vita abbastanza travagliata e irta di problemi esistenziali tra cui, oltre alla crisi del suo matrimonio, al fatto di non aver avuto figli ed ai dissapori familiari, anche la perdita drammatica di un fratello ucciso a fucilate, all’età di 56 anni, nelle campagne di Cerchiara una dozzina di anni addietro. Il suo corpo privo di vita, dopo i rilievi eseguiti dal medico legale alla presenza delle Forze dell’Ordine, è stato ricomposto e trasferito presso l’obitorio dell’ospedale di Trebisacce a disposizione dell’autorità giudiziaria nella persona della dottoressa Maria Sofia Cozza la quale, considerata l’evidenza dei fatti, ha ritenuto superflua anche l’autopsia, disponendo così la consegna della salma ai familiari per i funerali.

Pino La Rocca

 

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