Trebisacce, marocchino ferito alla testa. Esclusa ipotesi arma da fuoco. Identificati due giovani
Migliorano le condizioni del marocchino S.S., 43 anni, ferito alla testa nel corso di una rissa scoppiata lunedì pomeriggio e depositato, con la testa coperta di sangue, davanti alla Caserma dei Carabinieri di Trebisacce. Qui il giovane era stato soccorso dai medici del 118 e trasferito in eli-ambulanza all’Annunziata di Cosenza. Per lui la prognosi è di soli sette giorni, ma il marocchino viene tenuto in osservazione perché si troverebbe tuttora in stato confusionale e non in grado di dare delle spiegazioni sull’accaduto.
In realtà l’abbondante presenza di sangue presente sulla testa e le oggettive difficoltà a indagare a fondo sulla natura delle ferite avevano fatto pensare in un primo momento a ferite da arma da fuoco. Il successivo esame con la Tac, eseguito dai medici dell’Annunziata, ha invece escluso questa ipotesi e confermato trattarsi di ferite provocate da un corpo contundente che potrebbe essere identificato nel calcio di una pistola. Il condizionale in questo caso è d’obbligo perché sulla dinamica e sui responsabili dell’aggressione al marocchino stanno tuttora indagando i Carabinieri della Stazione di Trebisacce al comando del maresciallo Vincenzo Bianco coordinati dal Comandante della Compagnia di Corigliano Pierpaolo Rubbo.
Si tratterebbe, secondo indiscrezioni per il momento non confermate, di due o tre giovani del luogo venuti a diverbio con l’ambulante-marocchino, definito peraltro soggetto alquanto “vivace”. Due dei giovani sarebbero già stati identificati e interrogati a lungo. Del terzo giovane, invece, non si conosce ancora l’identità. Alla base della disputa sfociata nell’aggressione al marocchino ci sarebbe un’auto non commerciabile perché sottoposta a “fermo giudiziario” che sarebbe stata venduta all’extra-comunitario in modo fraudolento. Da qui la sua denuncia ai Carabinieri da parte del marocchino e la conseguente rissa.
Pino La Rocca