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Trebisacce, “Dal cenacolo rivisitato al calice svelato”

Trebisacce, “Dal cenacolo rivisitato al calice svelato”
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TREBISACCE EVENTO BROGLIO ESTATE '13Due Cenacoli, quello antonomastico vinciano e quello rivisitato di Epeo, per tracciare percorsi paralleli ma convergenti  nella passione per l’Arte e la ricerca della Verità. Sotto questo segno si è svolto “Dal Cenacolo rivisitato al Calice Svelato”, evento artistico-letterario, organizzato dall’associazione “La Dama di Broglio” di Trebisacce, in collaborazione con l’amministrazione comunale e il Forum Telesiano di Cosenza, ed incentrato sulla presentazione del dipinto di Epeo, artista contemporaneo di Trebisacce, realizzato 22 anni fa ed oggi custodito presso la chiesa del Sacro Cuore della Beata Vergine Maria e del libro di Gabriele Montera “Il calice svelato nell’Ultima Cena di Leonardo”. Al tavolo dei lavori, insieme ad Epeo e al dottor Montera, il presidente del consiglio comunale Giampiero Regino e Maria Grazia Innecco, coordinatrice del Progetto Leonardo che sta prendendo vita sulla scia dello scritto di Montera. A moderare i lavori, Adele Filice che ha inoltre dialogato con Epeo, sulla storia e la realizzazione del dipinto monumentale. Ad arricchire, con tocchi squisitamente artistici, l’intensa atmosfera culturale, gli interventi di Roberto D’Andrea, che ha dato inizio alla serata “impersonando” Leonardo con la lettura del prologo del libro di Montera e il commiato finale di Ada De Paola, con la soave Ninna Nanna, ballata composta, in testo e musica, da Piero de Vita ed eseguita per sola voce.

. Il dipinto, commissionato da Nicola Salamone, è una summa di espressioni artistiche contemporanee e rende efficacemente l’atmosfera di estrema spiritualità nel colore dominante, una gamma di azzurri che traduce pienamente anche il senso di infinito spazio-temporale. Il libro è un percorso, iniziato con il “disvelamento” del Calice e dell’effigie del volto di Cristo, esattamente quello della Sindone – su una delle pareti che accolgono l’opera d’arte, nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie, a Milano – che Gabriele Montera ha “scoperto”, dopo oltre mezzo millennio dalla sua realizzazione.

 

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