Cassano. Tre persone bruciate in auto, anche un bambino. Vescovo sul posto. Condanna del sindaco

CASSANO – Sgomento ed amarezza, questi sono i sentimenti che in queste ore dominano la mente dei cittadini di Cassano All’Ionio. Sgomento verso un triplice delitto che lascia tanti interrogativi. La giornata, già cupa per il cielo plumbeo, è diventata ancor più grigia quando sono circolate le prime voci dei coinvolgimento anche di un bimbo di soli tre anni nel tragico delitto. “Cocò” non ha fatto in tempo ad apprezzare la vita ed è stato portato via a soli tre anni, di fronte a tanto il sentimento umano cede allo sconforto, alla rabbia ma anche alla voglia di ribellarsi perché simili accadimenti non abbiano più a ripetersi.
I FATTIsono orami noti, Salvatore Iannicelli, 52 anni di Cassano All’Ionio con precedenti per droga, la convivente di nazionalità marocchina ed il piccolo, nipote dello stesso Iannicelli ed in sua custodia poiché la mamma si trova attualmente reclusa in carcere a Castrovillari, si erano allontanati da casa, a bordo della fiat punto di proprietà dello stesso Iannicelli, lo scorso giovedì. Non vedendoli più tornare a casa (Salvatore Iannicelli era sottoposto all’obbligo di dimora dalle 20 alle 8 di ogni giorno), il figlio aveva denunciato la loro scomparsa. Domenica mattina il tragico ritrovamento. Tutti e tre i corpi carbonizzati dentro l’ auto del Iannicelli, sono stati trovati nella campagna di contrada Fiego di Cassano All’Ionio. L’auto era nascosta dietro un rudere lungo una strada sterrata, in una zona di campagna impervia e difficile da raggiungere. Secondo gli inquirenti le tre persone – tra cui un bambino piccolo – sarebbero state uccise e poi i corpi bruciati. Nell’auto, completamente distrutta, i carabinieri hanno trovato solo i tre scheletri. Salvatore Iannicelli era dentro il cofano, il piccolo nel suo seggiolino, la donna (Ibtissa Touss, 27 anni) dentro la vettura. Secondo quanto trapelato dagli inquirenti i tre potrebbero essere stati uccisi altrove e poi portati nel luogo del ritrovamento. L’ipotesi più accredita dagli inquirenti è che si sia trattato di un regolamento di conti.
Condanna del Vescovo mons. Nunzio Galantino, da poco nominato da Papa Francesco Segretario generale ad interim della Conferenza Episcopale Italiana, ha saputo del tragico episodio mentre era in Cattedrale, circondato da centinaia di ragazzi dell’Azione cattolica, assieme ai quali stava celebrando la Giornata della pace. Subito dopo la celebrazione eucaristica mons. Galantino si è recato personalmente sul posto e qui ha avuto dure parole di condanna verso la violenza che stavolta ha colpito anche un bambino di appena tre anni, parlando di una «sconfitta di tutti soprattutto di quanti continuano a girare alla larga dal disagio morale, oltre che economico e sociale nel quale si vive accanto a noi. “Sconfitta” anche per quanti nella nostra Comunità continuano a pensare che basta una serie di cerimonie ben fatte per sentirci a posto. Accanto a uomini e donne che da noi si spendono in maniera ammirevole e coraggiosa – ha concluso don Nunzio Galantino – c’è anche gente che ritiene eventi come quello che ha visto tre vittime bruciate come qualcosa che ci interessa poco. No! Non può essere così! E chi la pensa così sarà pure esperto di cerimonie, buon intrattenitore di gruppi e solerte organizzatore di eventi più o meno confinanti con la religione, ma avrà capito davvero poco di Vangelo!».
Consiglio comunale straordinario ed aperto a Cassano All’Ionio è stato convocato per il 20 gennaio. Il sindaco della Città si è detto sconvolto, soprattutto innanzi all’innocenza violata del piccolo Cocò. «Questo tragico accadimento mi lascia sinceramente sgomento. Mai avrei voluto commentare una simile circostanza, perché la nostra città non è questa – esordisce il primo cittadino Giovanni Papasso – Cassano allo Ionio è una comunità di gente onesta e laboriosa e non può essere macchiata da simili episodi delittuosi che, ribadisco, non hanno nulla a che fare con il modo di comportarsi e vivere di questa gente.Un fatto che mi rattrista e che sconvolge la mia coscienza di uomo ed i sentimenti dell’intera comunità di Cassano All’Ionio, che si ribella e chiede giustizia. Per tali ragioni, nell’esprimere soddisfazione per le indagini condotte dalle forze dell’ordine, sono certo che faranno l’impossibile per assicurare alla giustizia gli autori di tale efferato crimine. La città di Cassano All’Ionio saprà reagire con la forza del civismo e della cultura della legalità al degrado sociale ed etico che fa da sfondo ad un simile crimine . Cassano, che non vuole più tornare ai tempi più bui della sua storia e che vuole progredire nella tranquillità dell’ordine sociale, chiede – ha detto con forza il Sindaco Giovanni Papasso – allo Stato di non essere lasciata sola; chiede interventi seri e concreti di salvaguardia e di tutela della pace e della tranquillità sociale, che la comunità tutta invoca, al fine di cominciare a sperare nel riscatto e nel progresso. Lo Stato deve avvertire il dovere di farsi carico dell’istanza di sicurezza e legalità che perviene da Cassano, dalla Sibaritide e dall’intera Calabria. Dopo aver incontrato in seduta straordinaria la giunta ed i capigruppo consiliari si è deciso di convocare l’assise civica cittadina». Una triste vicenda dunque, che ha sconvolto una città negli anni ferita.
Pasquale Golia