All’interno del salone del Centro Parco del Pollino del rione Sgrotto non c’erano solo gli studenti del piccolo comune di San Lorenzo, ma anche quelli di Cerchiara, Francavilla e la classe II A dell’istituto superiore “G. Troccoli” di Lauropoli – Cassano Ionio. I ragazzi, in particolare, hanno voluto approfondire gli aspetti più discussi del brigantaggio, sviluppatosi nell’Italia meridionale durante il decennio francese nel regno di Napoli (1806-1815) e dopo l’unità d’Italia (1860-1865).
La professoressa Angela Maria Spina è intervenuta, dopo il saluto del sindaco di San Lorenzo, ingegner Antonio Cersosimo, tracciando un’ampia panoramica sulla storia postunitaria e sul fenomeno brigantaggio. Gli studenti si sono rivolti ai due autori del libro sulla “Banda di Antonio Franco”, Giuseppe Rizzo e Antonio Larocca, invitati dalla scuola e dall’associazione sallorenzana, chiedendo notizie più precise sul “mitico” Antonio Franco, di Francavilla in Sinni, nella cui comitiva erano i notissimi Saracinari e le due brigantesse Serafina e Teresa Ciminelli. Gli autori hanno risposto ad altre domande: la questione meridionale rimasta irrisolta (che è stata la causa primaria del brigantaggio), la differenza tra brigantaggio e mafia, la Chiesa e i briganti, la donna “briganta”, i “galantuomini” che usurparono le terre che appartenevano ai contadini. Rizzo, Larocca e il giovane docente Claudio Dionesalvi (scuola di Lauropoli) hanno concluso, congratulandosi con la scuola e con l’associazione Ragazzi di San Lorenzo, dicendo che «purtroppo, certi problemi sociali dell’800 ci sono ancora oggi: vedi la corruzione politica, il trasformismo, l’emarginazione della donna e dei giovani, fino ai rifiuti tossici della Piana di Sibari. Ecco l’attualità del tema brigantaggio».
Pasqualino Bruno