Rocca Imperiale, Comune sommerso dai debiti. Aumento dei tributi per evitare il dissesto
Il Comune batte cassa. In vista un inevitabile salasso per i cittadini. E’ il frutto della “operazione trasparenza”, come l’ha definita il sindaco Giuseppe Ranù, con la quale il primo cittadino, subentrato alcuni mesi addietro alla guida del comune, ha voluto rendere edotti i cittadini sulla situazione debitoria dell’ente da cui partire per tentare di risanare le casse comunali e per chiamare alle proprie responsabilità i suoi predecessori. Per fare questo il primo cittadino non si è affidato ad aridi comunicati ma ha invitato tutti nella pubblica piazza con l’intento di fare chiarezza. I debiti fuori bilancio, secondo il neo-sindaco, ammontano a 1milione e 800mila euro a cui bisogna aggiungere quelli derivanti dal Decreto 35 e i ratei dei mutui. In totale si tratta di una cifra che oscilla tra i 3 ed i 5milioni di euro che, per un comune di poco più di 3mila abitanti, sono davvero tanti. Per illustrare tutta la situazione contabile Ranù ha parlato ininterrottamente per quasi due ore toccando diversi argomenti e soprattutto facendo chiarezza su una massa debitoria enorme, che obbligherà gli amministratori ad azionare la leva fiscale per evitare il default (il dissesto) del comune. Quali le possibili soluzioni indicate? Innanzitutto un deciso cambio di rotta: niente spesa allegra e una politica necessariamente “di rigore”.
«Quello che è certo – ha dichiarato ai suoi concittadini Ranù – è che la situazione è gravissima e, nonostante gli sforzi operati finora, neppure a noi è ancora chiara l’entità reale dei debiti. Ci vorranno ancora mesi di intenso lavoro da parte degli uffici di ragioneria per avere un quadro completo ed esauriente della situazione. Certamente – ha aggiunto l’avvocato Ranù – ci impegniamo a tracciare una netta linea di demarcazione tra la precedente amministrazione e la nostra. Poi Ranù la fornito un esempio di come si intende operare in futuro, elencando le spese e le entrate del programma estivo costato in tutto 29mila euro, in gran parte coperto da contributi provinciali, regionali e da riffe. «Abbiamo cominciato a dare dei segnali importanti – ha concluso Ranù – riservando la massima attenzione ai bisogni della comunità e cercando di agevolarne al minimo i disagi».
Pino La Rocca