(Riceviamo e pubblichiamo) –
E’ un’occasione preziosa per metterci in guardia da alcune insidie, in quanto il male c’è sempre nel cuore dell’uomo. Sono consapevole che ricordarlo serve a poco perché dopo lo sterminio di sei milioni di ebrei ve ne sono stati altri in Cambogia, in Ruanda, nei Balcani. Ricordiamo Auschwitz, ma non dimentichiamo i gulag, le foibe ed il comunismo; il XX secolo è stato il più feroce e, di conseguenza, non bisogna dimenticare, perché i crimini di massa restano indelebili e senza giustificazioni.
Per questo motivo è importante celebrare e ricordare la Giornata della Memoria del 27 gennaio perché della Shoah non deve spegnersi il ricordo quando verranno meno i sopravvissuti o le vittime mancate. Il ricordo deve sopravvivere per consentire a voi, nuove generazioni, di acquisire il significato della Storia: capire le motivazioni del passato, per comprendere il presente e costruire il futuro con la ferma convinzione che la vita è un dono supremo che va tutelato e difeso al di sopra dei pregiudizi razziali e dei fanatismi. Più ci si allontana dagli eventi tragici della Shoah e dalla resistenza al nazismo e al fascismo, più essi si impongono all’opinione pubblica con studi,dibattiti,film e rapprentazioni artistiche. Benigni e Spielberg ne sono la prova.
E proprio ai giovani voglio dedicare una poesia di Nazim Hikmet: Ragazzo mio,/ non vivere su questa terra/ come un inquilino,/ o come un villeggiante stagionale. Ricorda,/ in questo mondo/ devi vivere saldo,/ vivere come nella casa paterna.
La casa comune paterna oggi è anche questa, di indifferenza, di arroganza, di disordine. Ricerchiamo insieme la semplicità e l’umiltà di una volta per darci una mano e sognare ad occhi aperti, consapevoli che i sogni diurni possano diventare realtà. Diamoci una mano per raggiungere una solidarietà vera e condivisa, per un bene comune da ricercare con consapevole partecipazione.
Vincenzo Gerundino, Dirigente scolastico a Busto Arsizio (Varese), Corigliano, Roseto, Montegiordano ed Oriolo