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Arte, tavola e natura. Il “brand” del Salento è servito

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Educational tour per giornalisti alla scoperta del tacco d'Italia

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Può una terra farsi conoscere attraverso la sua natura, la sua arte, i suoi colori, il suo cibo, la sua gente? Esiste una parte d’Italia, nel tacco dello Stivale, in cui tutto contribuisce a rendere unica un’intera cultura, con le sue bellezze e le sue peculiarità. E’ il Salento, che comprende l’intera provincia di Lecce, quasi tutta quella di Brindisi e parte di Taranto (ma appare consuetudine sfociare anche nella provincia di Bari limitrofa). Quella parte di terra abbracciata da due mari, lo Ionio e l’Adriatico, e dove il verde delle grandi distese di ulivi riflette nelle sue acque. Ma non solo. Salento è arte, tradizione, storia, enogastronomia, accoglienza, calore. Ed è così che 18 giornalisti (compresa una rappresentanza di Paese24.it) partiti da tutte le parti d’Italia, si sono diretti verso il Salento, per un educational tour, dal 12 al 16 marzo, coordinati dalla giornalista, esperta di marketing territoriale, Carmen Mancarella. Una partenza alla volta di una nuova esperienza tutta da conoscere, per promuovere un territorio e creare un ponte di scambio tra questa terra e quelle dei presenti.

Dopo una cena di presentazione presso l’hotel “Belvedere”, nel cuore di Melendugno (Torre dell’Orso), con vista sul mare, in cui alcuni giornalisti hanno alloggiato (gli altri erano suddivisi tra il B&B “Tenuta Calitre” sempre a Torre dell’Orso e B&B “Lungomare”a San Foca), il giorno dopo, a pieno ritmo, si è andati alla volta di luoghi tutti da scoprire. Versione esploratori nelle grotte di Castellana (a Castellana Grotte, in provincia di Bari, nelle Murge sud-orientali), un “pantheon naturale” sotterraneo, scoperto nel 1938 e ora attrazione turistica, e curiosi per le tradizioni gastronomiche durante il pranzo offerto dal Park Hotel “La Grave”. Focacce con pomodorini, “pitte”, vari fritti, verdure, orecchiette, paté di fave e verdura selvatica, polpette, salumi, latticini formaggi, il “pasticciotto”, tipico dolce di pasta frolla ripieno alla crema pasticciera, e poi i vini.

Alberobello

Alberobello

Perché il Salento è terra di vini. Dal Negroamaro al Primitivo. Due le cantine visitate. Una a pochi chilometri, ad Alberobello, la cantina “Albea”, prima di aver conosciuto il grande patrimonio Unesco dei trulli (dimore di pietra a sfoglie “le chiancole” che rivestono il cono e tuttora abitate per circa il 20% di esse), dei Rioni Monti e Aia piccola, e a Nardò (Le) la cantina “Schola Sarmenti”, città sede di ville fiabesche sulla strada delle Cenate, e del centro storico in stile barocco.

Il Salento è arte. Nardò è il centro abitato salentino più grande dopo Lecce, a pochi chilometri dalle sue località balneari (tra cui Santa Caterina, il parco naturale di Porto Selvaggio, e Santa Maria al Bagno, sede del Museo della Memoria e dell’Accoglienza, testimonianza di murales degli ebrei e storica documentazione, anche fotografica) bagnate dal mar Ionio, perla dello stile barocco. Il castello Acquaviva (sede del Palazzo di Città) e le numerose chiese (tra cui quella di San Giuseppe, di San Domenico e la Cattedrale) ne sono testimonianza. Ma tracce di arte memorabile e senza tempo sono state scoperte dai giornalisti anche a Galatina (Le) nella splendida Basilica di Santa Caterina d’Alessandria (romanica e gotica), città simbolo della tradizione del tarantismo (con il pozzo di San Paolo), e a Lecce: un mondo barocco con i suoi chiostri, i palazzi, le botteghe della cartapesta, la Basilica di Santa Croce e piazza Duomo.

Il  Salento è a braccia aperte. Dalla pasticceria “Eros” di Galatina che ha offerto la degustazione del pasticciotto, al B&B “Dimora del vicolo corto” nel centro storico di Lecce, dalla gelateria “Ornella Dentoni” a San Foca, alla masseria “I cinque Santi”, immersa nel verde di Vernole (Le), con i suoi oli biologici, formaggi e salumi, e alla cooperativa agricola “Nuova Contadina” di Castro. Tutti pronti a regalare con un sorriso il gusto dei prodotti tipici.

Basilica di Santa Caterina di Alessandria a Galatina

Basilica di Santa Caterina di Alessandria a Galatina

E il Salento è natura, con i suoi paesaggi incontaminati. E’ colore: verde e blu. Come i suoi ulivi e il suo mare. Le spiagge di Torre dell’Orso e di Melendugno (presentato dall’Amministrazione comunale con una conferenza stampa in cui è stato proiettato un video realizzato con un drone): i faraglioni di Sant’Andrea, spesso set per film di successo, il sito archeologico di Roca Vecchia con la “grotta della poesia”, una delle piscine più belle del mondo per National Geographic.

la Tenuta Calitre. Un B&B a Torre dell'Orso di Melendugno

la Tenuta Calitre. Un B&B a Torre dell’Orso di Melendugno

E’ colore come il suo cibo. Come la sua pasta. Quella degustata al risto-pastificio “In via Roma” di Cavallino. Come le opere dell’artista Arnaldo Miccoli, salentino d’origine e americano d’adozione. Come i suoi tramonti e le sue luci. Quelle ammirate durante la visita a Castro (Le), con una passeggiata lungo le mura del suo centro storico, il suo castello aragonese, la vista panoramica, la cattedrale e il parco archeologico. Anche qui il Comune ha messo in mostra le sue bellezze attraverso la realizzazione di un dvd mostrato durante una conferenza stampa.

Il Salento è una terra tutta da scoprire. Sempre con occhi diversi.

Federica Grisolia

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diario salento

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