Le auto incendiate a Villapiana «sono da collegare al progetto di forestazione»
Se ci saranno altre simili azioni, Montalti minaccia di interrompere finanziamento
I reiterati incendi dell’estate scorsa che hanno devastato il patrimonio boschivo comunale e gli attentati incendiari delle due auto verificatisi a Villapiana sono da collegare al progetto di forestazione e prevenzione degli incendi boschivi, promosso dal Comune e finanziato dalla Regione, che finora ha visto impegnati 31 operai disoccupati del luogo. Ne è convinto il sindaco Paolo Montalti vittima del primo attentato che ha distrutto la sua auto, il quale, dopo l’ultimo attentato incendiario, quello dell’altro ieri, che ha distrutto l’auto di una semplice operaia impegnata nel progetto, ha convocato gli operai nella sala consiliare e, come si conviene a un buon padre di famiglia, senza fronzoli e senza peli sulla lingua, li ha richiamati all’ordine e invitati a collaborare per scovare i responsabili degli atti anonimi di delinquenza e di vigliaccheria, che finiscono per danneggiare le persone e per gettare discredito su tutta la comunità.
«Reputo il lavoro – ha dichiarato il sindaco Montalti dopo aver espresso la propria solidarietà all’operaia – essenziale per affermare la dignità della persona, ma niente può giustificare la indegna barbarie che si è scatenata nella nostra città fin dal primo momento in cui è stato avviato questo progetto». Montalti ha infatti ricordato la strana coincidenza dell’incendio della sua auto nello stesso giorno in cui è uscita la graduatoria degli ammessi al progetto e dell’ultimo attentato all’auto dell’operaia (informalmente e gratuitamente incaricata del ruolo di coordinatrice), avvenuto proprio a ridosso della ripresa del progetto dopo la stagione estiva.
«Personalmente, – ha dichiarato l’avv. Montalti – dopo un certo lasso di tempo ho metabolizzato l’affronto e il danno subito e sarei pronto a dare la mano all’artefice di quella vigliaccata, ma il danno provocato a quella povera donna, mamma di un bimbo di 7 anni, che certamente sarà rimasto traumatizzato, è veramente inaccettabile e grida vendetta. Spero – ha ammonito il primo cittadino – che le Forze dell’Ordine facciano luce almeno su quest’ultimo attentato, ma chiedo a chi di voi fosse a conoscenza di qualche indizio di rompere il muro dell’omertà e di collaborare nell’interesse di tutti voi perché – ha concluso il suo dire il sindaco Montalti salutato dall’applauso degli operai presenti – se il progetto che sta per riprendere con fondi più copiosi e con un numero maggiore di operai (71) dovesse essere caratterizzato da altri fenomeni delinquenziali, mi recherò dal Prefetto e chiederò che il progetto stesso venga sospeso». (Nella foto una facciata del Comune)
Pino La Rocca