Nuova Ss 106, sindacati annunciano sciopero generale. «Lavori non partono per scelta politica»
Questa volta i più maliziosi che insinuavano volontà politiche contrarie e manovre di alcune lobby locali sulla mancata cantierizzazione del terzo megalotto della ss 106 tra Sibari e Roseto, potrebbero aver colto nel segno. Nemmeno la conferenza stampa del sindacato unitario Cgil-Cisl-Uil tenutasi questa mattina (venerdì) nel granaio del Castello di Roseto Capo Spulico ha fornito le risposte necessarie sullo stato dell’arte dell’iter burocratico che si è misteriosamente interrotto sulla soglia della porta del Cipe a Roma; nonostante tutti i passaggi precedenti erano stati a loro tempo espletati e quindi approvati. E poiché il Cipe dovrebbe certificare la disponibilità economica per la realizzazione dell’opera e quindi deliberare in tal senso e tutto ciò ancora non è avvenuto, è facile pensare che probabilmente il miliardo di euro non è più tale (anche se 960 milioni dovrebbero esserci) e quindi non esiste la completa copertura finanziaria per realizzare questi 38 km di strada, come sottolinea anche il segretario Cgil Fillea Pollino-Sibaritide-Tirreno, Antonio Di Franco.
Perché se qualcuno, compreso il ministro Delrio, parla di “revisione progettuale”, allora viene da chiedersi a cosa servono tutti questi passaggi istituzionali (che gravano, tra le altre cose, sulle spalle dei contribuenti) se poi con un “colpo di spugna” politico tutto può essere nuovamente messo in discussione nelle solite “stanze dei bottoni”? E su questo punto il segretario Cgil Pollino-Sibaritide-Tirreno, Angelo Sposato, ha prospettato l’ipotesi di interessare anche la Procura della Repubblica per capire il motivo del “rinnegamento” di questi atti pubblici e passaggi istituzionali che sono stati compiuti in questi anni per portare il progetto della nuova Ss 106 ad un punto… morto.
E comunque alla conferenza di stamattina, oltre alle tre sigle sindacali con i loro esponenti provinciali e territoriali, c’erano anche il sindaco di casa Rosanna Mazzia assieme ai colleghi Leonardo Valente di Francavilla Marittima e Franco Mundo di Trebisacce. I sindacati hanno predicato unità e concentrazione degli sforzi sulla questione Ss 106 proponendo tavoli congiunti e sopratutto uno sciopero generale, una manifestazione popolare prevista per il 7 dicembre a Trebisacce, con un simbolico blocco della Ss 106, che urli al governo Renzi tutto il malcontento sulla gestione di numerose questioni irrisolte (oltre alla Ss 106) come, ad esempio, l’Ospedale della Sibaritide e la vertenza Italcementi di Castrovillari. Questa manifestazione verrà preceduta da un altro appuntamento simbolico: lo svelamento di una stele, il 21 novembre a Roseto Capo Spulico, in memoria delle vittime della così detta “strada della morte”.
«Il Governo centrale deve capire che questo territorio non può più aspettare – ha commentato il segretario provinciale Cisl, Tonino Russo -. E sono gli attori dell’Alto Jonio a dover proporre un modello di sviluppo (nella sanità, nei trasporti, nei servizi, ndc). Dobbiamo aggrapparci al progetto esistente della Ss 106, poiché se si sceglie la strada della revisione i tempi saranno talmente lunghi da insabbiare l’opera». Non usa mezzi termini il sindaco di Roseto, Mazzia, quando invita «ad allontanare dal tavolo aperto sulla Ss 106 strumentali posizioni politiche che qualche sindaco rivendica». Anche Roberto Castagna, segretario provinciale Uil, ha rilanciato la neccessità di un’allenza tra le forze del territorio, ma proprio la questione Ss 106 ha fatto emergere ancora una volta campanilismi deleteri che di fatto costringono l’Alto Jonio a non contare nulla sui tavoli politici romani. (Nella foto in alto un passaggio della Ss 106 nei pressi del Castello di Roseto Capo Spulico)
Vincenzo La Camera