Trivellazioni Jonio. Melfi (Sel): «Unica via d’uscita, il potere decisionale a enti territoriali»
Per avere partita vinta contro le trivellazioni, bisogna convincere i cittadini sul pericolo che incombe sui nostri territori ed è per questo che lo sciopero proclamato dalle Organizzazioni Sindacali per il 14 dicembre deve investire anche questa problematica. E’ quanto sostiene, nelle vesti di Coordinatore Regionale di SEL, Mario Melfi, preoccupato del nulla osta all’utilizzo del sistema “Air gun” che i ministeri hanno concesso alle multinazionali del petrolio nonostante i pareri contrari dei comuni e delle regioni Puglia, Basilicata e Calabria che hanno fatto ricorso (che è stato respinto, n.d.c.) al TAR del Lazio per impedire lo scempio del mare. Dopo aver ricordato tutte le iniziative di contrasto portate avanti dai comuni, dalle Regioni, dalle associazioni e dal movimento “NO TRIV” Mario Melfi torna a sottolineare la pericolosità della tecnica “Air gun” ritenuta dagli esperti invasiva e fortemente destabilizzante per l’eco-sistema marino e contesta l’ostinazione del Governo di voler tirare dritto nell’affannosa ricerca dell’oro nero.
«Naturalmente le tre regioni faranno ricorso – aggiunge l’ex sindaco di Amendolara – ma temo che anche questa volta venga respinto perché il problema è squisitamente politico… tanto è vero che il tentativo parlamentare di dichiarare reato la tecnica “Air Gun” è stato subito disattivato attraverso un dictat del Governo. Ma perché – commenta ancora Mario Melfi – prima Enel Longanesi, ora la Schell e altre multinazionali guardano con tanta bramosia al Golfo di Taranto? Appare chiaro, ad avviso dello scrivente, che le multinazionali sanno già della presenza dell’oro nero nel Mar Jonio. Di fronte a questo scenario apocalittico – conclude Melfi – esiste una sola via d’uscita: il ricorso presentato dal presidente Oliverio all’Alta Corte la cui discussione è prevista per il 3 aprile 2016 contro l’art. 35 che, di fatto, toglie ai comuni, alle province e alle regioni qualsiasi potere decisionale ed avoca ai ministeri tutta la sovranità espropriata agli enti territoriali».
Pino La Rocca