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Trebisacce, trafugato il bancomat dell’ospedale

Trebisacce, trafugato il bancomat dell’ospedale
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Continua la serie dei furti e degli scassi presso quello che rimane dell’ospedale di Trebisacce. Dopo aver asportato per due volte la cassaforte dell’ufficio ticket, dopo i reiterati furti presso la farmacia e presso il magazzino dell’ospedale, dopo i danneggiamenti delle macchine distributrici di caffè e bevande, ora è toccato all’apparecchio-bancomat che era posizionato al piano terra del “Chidichimo” e che è gestito dalla Banca Nazionale del Lavoro. Venerdì sera, pare intorno alle 21.30, quattro individui a volto coperto sarebbero entrati nell’androne dell’ospedale e dopo aver staccato i fili elettrici ed aver disancorato il bancomat, del peso di qualche quintale, lo avrebbero caricato su un mezzo motorizzato e portato via con tutto il malloppo. Non è dato sapere il contenuto in denaro ma si parla di 5/6mila euro. Ne’ sull’episodio potrà far luce l’impianto di video-sorveglianza che pare sia fuori uso da tempo.

Si tratta insomma di un vero e proprio assalto alla diligenza perché da una parte è la politica ed il management della sanità che continua a spogliare il “Chidichimo” di servizi sanitari essenziali e dall’altra sono i ladri e i malintenzionati che lo depredano di quanto è possibile portare via impunemente. «Quello a cui stiamo assistendo da tempo – ha dichiarato in proposito il segretario della Fials Antonio Paolino lamentando il fatto che il turno di guardia inizia alle 22.00 e termina alle 6 del mattino – ci offende e ci mortifica perché, nonostante le nostre continue sollecitazioni, verso la struttura dell’ex ospedale non c’è alcun riguardo tanto che lo si lascia incustodito per ben 16 ore al giorno. E’ evidente che si continuano a fare figli e figliastri come se il presidio sanitario di Trebisacce, siccome è stato svuotato dei servizi, possa rimanere alla mercè dei ladri e dei delinquenti. Come se i pazienti che occupano i posti-letto di Lungodegenza-Rsa o quelli che frequentano la dialisi, siccome sono pochi, non avessero la stessa dignità e gli stessi diritti di essere protetti come quelli degli altri ospedali». Come dare torto al sindacalista se si tiene presente che oggi  che l’ex ospedale è quasi vuoto e che perciò, essendoci meno circolazione di persone, è molto più semplice e comodo compiere atti vandalici, fare man bassa di quel poco che rimane?

Pino La Rocca

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