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Trebisacce. Comune sborsa 350 mila euro di elettricità, ma non c’è traccia delle bollette

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Il Comune di Trebisacce chiude, attraverso una transazione concordata, un lungo e complicato contenzioso con la società elettrica “Edison SPA”, ma dovrà sborsare ben 350mila euro per non meglio precisati consumi elettrici che non dispongono, tra l’altro, di un fatturazione certa ed esigibile. Nel senso che gli amministratori del tempo non solo non hanno pagato la luce, ma non hanno neanche conservato le bollette che sono arrivate al Comune, per cui la società in oggetto avrebbe potuto pretendere anche una cifra doppia o tripla di quella richiesta. Né tuttora è dato sapere se quella corrente è stata veramente utilizzata o meno.

Chiara, a questo proposito, la superficialità e l’approssimazione con cui viene gestito il denaro pubblico. Denaro pubblico che poi si “estorce” ai cittadini attraverso una fiscalità sempre crescente. La richiesta iniziale della società, effettuata in data 18 giugno 2013 ma che evidentemente si riferiva a consumi precedenti, era di ben 744mila euro. Gli attuali amministratori per la verità hanno provato a contestare il credito appellandosi ad “-assenza di contratto, -indeterminatezza della fatturazione e -mancata indicazione dei punti di prelievo della fornitura”, ma la società elettrica è andata avanti per le vie legali affidando la riscossione coatta alla “Fortnes srl” che non ha inteso addivenire ad alcun compromesso.

A seguito di numerosi incontri tra le parti, si è perciò addivenuti alla sottoscrizione di una transazione concordata per la somma omnicomprensiva di 350mila euro che, secondo quanto si legge nella delibera, il Comune, “valutato l’interesse concreto e attuale dell’ente”, ha comunque sottoscritto per evitare ulteriori danni patrimoniali e nei giorni scorsi la Giunta Comunale ha deliberato il pagamento del debito che, ovviamente, non saranno gli amministratori ad onorare, ma i cittadini di Trebisacce che, nel solo mese di dicembre, tra IMU, Tasi e Tarsu ci hanno rimesso, per chi ha avuto la fortuna di incassarla, l’intera tredicesima.

Pino La Rocca

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