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Ancora bugie sulla Ss 106. «Sindacati organizzino mobilitazione che avevano promesso»

Nella foto, uno dei tratti più pericolosi della SS 106 Jonica nel comune di Roseto Capo Spulico

Terzo Megalotto della S.S. 106: fermi ancora al palo, nonostante gli impegni pubblicamente assunti dal presidente Renzi a Mormanno che i cantieri sarebbero stati aperti entro il primo luglio 2016. L’Associazione “Basta Vittime sulla S. S. 106”, avendo accertato che per quella data non sarà aperto alcun cantiere in quanto il progetto esecutivo rimane impantanato presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, è tornata a sollecitare la mobilitazione generale chiamando in causa in primis le Organizzazioni Sindacali Cgil, Cisl e Uil ricordando loro il solenne impegno assunto a Roseto Capo Spulico in data 6 maggio 2016.

«In quella manifestazione – ha scritto il presidente dell’associazione Fabio Pugliese – i sindacati si impegnarono pubblicamente che avrebbero intrapreso una forte mobilitazione nel caso in cui il primo luglio non fossero partiti i lavori, oppure se non avessimo avuto una data certa dell’avvio dei cantieri. Tutto questo – aggiunsero i sindacati – per rilanciare il territorio dando una risposta concreta a tutti i lavoratori impegnati nei grandi cantieri che sono ormai al termine e ai tanti giovani e disoccupati che con l’avvio del 3° Megalotto potrebbero trovare occupazione». Secondo le informazioni assunte alla fonte dall’ing. Pugliese il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici venerdì prossimo 24 giugno esprimerà dei pareri su una serie di opere ma tra queste pare non ci sia la S.S.106. «Si tratta dunque – ha commentato Pugliese – dell’ennesima proclama del Premier Matteo Renzi che tradisce, offende e mortifica, ancora una volta, il popolo calabrese, nel disinteresse più totale della nostra deputazione politica.

Ecco perché l’Associazione “Basta Vittime sulla Strada Statale 106” – ha scritto il presidente Pugliese invitando il sindacato a fare il suo mestiere – invita Cgil, Cisl e Uil ad avviare al più presto una forte mobilitazione, così come promesso, affinché “la strada della morte” diventi al più presto la strada del lavoro, dello sviluppo, della legalità, della sicurezza dei cittadini e del rilancio dell’agricoltura e del turismo.

Pino La Rocca

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