Disturbi dell’apprendimento. All’Ipsia di Trebisacce uno Sportello d’ascolto
All’Ipsia “Aletti” di Trebisacce sarà disponibile uno Sportello d’ascolto aperto a tutto il territorio: scuole, famiglie, studenti, associazioni. Lo sportello d’ascolto nasce con l’esigenza di far fronte alle necessità di quegli studenti e bambini con difficoltà di apprendimento. Ma anche dei genitori che volessere saperne qualcosa in più su una tematica molto complessa e per la quale ancora non tutte le scuole sono attrezzate a dovere. Lo sportello d’ascolto, che sarà disponibile il 1^ e il 4^ martedì di ogni mese dalle 10 alle 11, è stato presentato ieri (giovedì) all’Ipsia nel corso dell’incontro “Impariamo ad apprendere” (nella foto). Dopo l’introduzione del prof. Piero De Vita e i saluti istituzionali del dirigente scolastico, Marilena Viggiano e del sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, hanno preso la parola gli esperti della materia, in qualità di tutor e pedagogisti: Lella Cecere, Maria Direnzo e Luigi Arcovio che hanno illustrato i DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento), come la dislessia o la disgrafia, proponendo varie metodologie per affrontarli partendo dalle legge 170/2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”.
L’incontro rivolto maggiormente a genitori e insegnanti è servito a quarciare ulteriormente un velo su qeuste problematiche che vanno affrontate senza pudore per il bene del bambino o ragazzo, sin dagli esordi sui banchi di scuola. Significativa la testimonianza di una mamma che ha raccontato i disagi di suo figlio, purtroppo non capìti dalla scuola che lo riteneva semplicemente pigro nello svolgere il proprio dovere. Oggi invece, il bambino, che frequenta la quinta elementare è seguito da insegnati consapevoli delle sue difficoltà. Numerosi i personaggi famosi con difficoltà di apprendimento o con caratteristiche dislessiche: dai musicisti Mozart e Beethoven; agli artisti Michelangelo Buonarrotti, Walt Dinsey o Pablo Picasso; agli scienziati Galileo Galilei e Albert Enistein; sino a Napoleone Bonaparte o Giulio Cesare. Un bambino dislessico «non è affatto un ciuccio», ma il più delle volte ha una spiccata intelligenza che deve essere gestita dagli isnegnanti, dai genitori e dai tutor con le dovute competenze.
Vincenzo La Camera