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Rocca Imperiale, food experience a Palazzo Pucci. Tutti i segreti del limone a tavola

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da sinistra Crucinio, De Muro, Di Leo

Primo corso di cucina frontale a Rocca Imperiale nella cornice d’eccezione del ristorante “Palazzo Pucci” incastonato nel centro storico del “Paese dei limoni”. L’idea è promossa da Lucania Food Experience team, presieduta da Maria Grazia Settembrino, e dall’Associazione Professionale Cuochi Italiani – Basilicata.

Al microfono Settembrino

LFE coinvolge le più prestigiose strutture del Sud Italia e la prima tappa di questo tour si è tenuta proprio a Rocca Imperiale, grazie all’ospitalità di Ferdinando Di Leo, proprietario di “Palazzo Pucci”. Protagonista della lezione nell’atrio della struttura, che ha attirato diversi appassionati di cucina, è stata la chef del ristorante, Enza Crucinio. Per la tappa di Rocca Imperiale, primo esperimento di questo tipo sul territorio, il protagonista non poteva che essere il limone IGP, che è stato sdoganato dalla sua popolare attitudine esclusivamente per i dolci e come condimento, scoprendosi duttilissimo in cucina e ottimamente predisposto per tantissimi piatti.

Preparazione scapece

La chef, in stile “Prova del Cuoco” e in diretta, ha preparato un vero menù a base di limone. Come antipasto, una scapecie di baccalà marinato al limone su un letto di insalatina di finocchi e arancia del metapontino. Poi due profumatissimi primi piatti: uno spaghettino al limone bottarda e un risotto della Piana di Sibari agli scampi e bucce di limone. Nel corso della performance, dove Enza Crucinio è stata coadiuvata dallo chef Mario De Muro (presidente APCI Basilicata), gli ospiti hanno potuto assaggiare, sorseggiando un ottimo “greco” di Nova Siri, i piatti preparati interloquendo con la chef e portando così a casa tutti i dettagli di un delicato menù da sfoderare al momento opportuno. Non sono mancati i secondi piatti: dai gamberoni a un filetto di pesce entrambi al limone; per concludere, come dessert, con una sfiziosa tartelletta al curd di limoni e lamponi.

Un menù semplice ma curato nei dettagli, attento alla stagione e colorato dai sapori e profumi di questo territorio al confine tra Calabria e Lucania, con tante affinità culturali, storiche e anche culinarie. «Se la geopolitica ci ha diviso – ha commentato Ferdinando Di Leo – la tavola ci mantiene uniti».

Vincenzo La Camera

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