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Castrovillari. «Ospedale in ginocchio per la mancanza di personale»

Un ospedale con sempre meno medici, pochi infermieri e un numero inadeguato di impiegati. E’ la fotografia del nosocomio di Castrovillari che fa il consigliere regionale Gianluca Gallo, rivolgendo un’interpellanza al presidente della giunta regionale, Mario Oliverio. «L’ospedale spoke di Castrovillari – ricorda il capogruppo della Cdl – è l’unico punto di riferimento sanitario di una vasta area territoriale priva di altre strutture sanitarie. Ma, da tempo, vive una situazione di assoluta precarietà in primis per la carenza di personale medico, infermieristico, tecnico, ausiliario e amministrativo, tale da incidere sull’efficienza e la funzionalità di diversi reparti».

«Ad oggi – evidenzia Gallo – ad Anestesia e Rianimazione mancano quasi il 50% dei medici e diverse unità infermieristiche; Chirurgia deve fare a meno di un dirigente medico ed è in programma il pensionamento, entro la fine del 2018, di due medici; ad Ortopedia, nonostante l’autorizzazione all’assunzione di ortopedici, mancano 4 medici, 16 infermieri, 2 operatori sociosanitari, 2 tecnici di sala gesso ed inoltre il Reparto è ancora in fase di ristrutturazione ed il neo direttore di U.O.C. è stato assegnato all’ospedale di Rossano». A ciò si aggiungono il «Pronto Soccorso, dove fanno difetto due unità mediche e tre infermieristiche, e Broncopneumologia: qui il primario, in pensione dallo scorso aprile, non è stato ancora sostituito. Mancano inoltre un dirigente medico e diversi infermieri. E ancora – continua il consigliere regionale – Oculistica, nonostante i circa 1.600 interventi effettuati ogni anno, è stato declassato a struttura semplice neppure dipartimentale, mentre nel Servizio Trasfusionale entro la fine del 2018 saranno collocati a riposo 3 dei 4 tecnici di laboratorio».

Una situazione tutt’altro che rosea quella che denuncia Gallo, il quale sottolinea, inoltre, che «nei vari reparti sono in servizio medici e operatori assunti con contratto a determinato e solo di recente si è proceduto alla stabilizzazione di alcuni medici; il personale amministrativo posto in quiescenza, invece, non è stato sostituito e il Servizio Trasfusionale è stato declassato a struttura semplice, per la quale non è prevista la figura del direttore».

Altra nota dolente riguarda, poi, i posti letto insufficienti. «Nell’Atto aziendale – precisa il consigliere regionale – sono previsti in numero di 226, ma in realtà sono soltanto un centinaio, sebbene vi sia un intero piano (il terzo) completamente disponibile e già pronto, bisognoso solo delle suppellettili». Il risultato è ciò che si verifica quotidianamente al Pronto Soccorso, dove i pazienti spesso e volentieri sono costretti a stazionare su lettighe e sedie.

Da qui la richiesta alla giunta regionale di sapere «se e quali provvedimenti intenda assumere, anche in via d’urgenza, per quanto di competenza, per dare immediata soluzione alle problematiche evidenziate e se e come intenda adoperarsi, nel confronto con l’Ufficio del Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria».

Federica Grisolia

 

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