testo e regia di Pierpaolo Saraceno; con Lina Bernanardi e Mariapaola Tedesco. Musiche di Concetto Fruciano; produzione Onirika del Sud. (Liberamente tratto da “mamma eroina” di Maricla Boggio).
I ricordi. L’amore. La quotidianità fatta di piccole cose. E poi la delusione. La forza d’animo. Il dolore. L’affetto che non fa ragionare. Il tema della droga che, dopo più di trent’anni, ha sempre la stessa drammatica attualità. E’ “Mamma eroina”, lo spettacolo andato in scena ieri (martedì), al teatro Sybaris di Castrovillari, in occasione dell’ottava edizione del Calàbbria Teatro Festival. Ad emozionare e attrarre gli spettatori, sul palcoscenico, le attrici Lina Bernardi e Mariapaola Tedesco. Dopo oltre trent’anni, perché l’opera è tratta liberamente da “Mamma eroina” di Maricla Boggio, scritta nel 1983. Ora, il regista Pierpaolo Saraceno ne propone una versione rivisitata. Ecco che un monologo diventa, così, una sorta di dialogo interiore. Una coscienza che parla, una mente che esplode, una gestualità che riesce ad esprimersi pur stando immobili. Sul palco, due figure femminili, opposte, ma che rappresentano un’unica donna.
La figlia, cresciuta nel contesto cittadino, sprofonda, invece, nel dramma della solitudine fino a trovare rifugio nella droga. La casa che diventa luogo di siringhe e vetri rotti di fiale. E, così, inizia l’incubo più grande per una mamma, al fianco di una “creatura che non riconosce più”. Un crescendo di emozioni e tensione, in cui si mescolano amore e dolore. Una mamma davvero “eroina”. Di estremo coraggio.
Federica Grisolia