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Da vent’anni gira il mondo in bici. L’ottantenne River accolto a Trebisacce

Da vent’anni gira il mondo in bici. L’ottantenne River accolto a Trebisacce
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Da circa 20 anni gira il mondo in bicicletta. L’ultima notte che ha dormito nel letto di casa è stata quella del 30 dicembre 1999. All’indomani, inforcata la sua bicicletta “vintage”, si è messo in viaggio diventando cittadino del mondo, percorrendo oltre 400mila chilometri, attraversando quasi 200 nazioni e incontrando migliaia di persone, in particolare bambini. Parliamo di Janus River (nella foto), ciclista di 82 anni, di origini siberiane che dorme in un sacco a pelo e sotto le stelle e che ha come traguardo ultimo del suo viaggio l’arrivo in Cina.

Nei giorni scorsi Janus River ha fatto tappa a Trebisacce, accolto in Comune e con dagli alunni presso la Scuola Primaria “Pertini”. I bambini, affascinati dall’impresa di questo signore… diversamente anziano, lo hanno accolto con calore e lo hanno tempestato di domande. A loro, secondo quanto ha riferito l’assessore alla Pubblica Istruzione Roberta Romanelli, ha raccontato il sogno di un mondo senza confini geografici e senza barriere ideologiche, ha parlato delle proprie esperienze di viaggio e dei dettagli della sua impresa.

Janus River, che negli ultimi anni e prima di arrivare in Europa ha attraversato in lungo e in largo la Russia, l’Australia e il Sud America, è povero per scelta e in tasca non porta mai più di qualche euro per un panino. Adesso è in giro per l’Italia e vuole alzare ancora l’asticella programmando di arrivare a Pechino nel 2028. Ha raccontato, in un discreto italiano perché Janus Rider ha trascorso una parte della sua esistenza in Italia, che a 28 anni è fuggito dalla Polonia a causa dell’opprimente regime comunista e che da allora ha giurato di voler morire libero come ha sempre vissuto e il più tardi possibile. In questa ottica, a suo dire, gli fa da viatico il vaticinio di un monaco buddista della Cambogia, che gli ha assicurato: «Vivrai fino a cent’anni».

Pino La Rocca

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