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«Uomo dove sei?». Da Morano l’invito della Chiesa ad una partecipazione responsabile

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La prima Giornata Decardoniana ha offerto spunti di riflessione per un risveglio del cristiano

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Rispolverare un serio ed incisivo impegno della Chiesa nelle questioni politiche e sociali per contribuire ad un necessario cambiamento di rotta nel Paese, ma ripartendo dai piccoli comprensori come possono essere le diocesi. E’ con questo spirito che si è sviluppata, domenica a Morano Calabro, la prima Giornata Decardoniana voluta dalla Diocesi di Cassano allo Ionio e dal suo vescovo don Francesco Savino assieme al costituendo nuovo ufficio diocesano per il Servizio allo Sviluppo Integrale, coordinato da Domenico Graziano; con il patrocinio del Comune di Morano. Trade union nella macchina organizzativa, don Giovani Maurello, parroco a Castrovillari e delegato diocesano per la Pastorale. La Giornata Decardoniana – nel ricordo di don Carlo De Cardona, nato a Morano, che ha lasciato in eredità una concezione attiva del Vangelo incentrata sul riscatto dei poveri – si pone l’ambizioso obiettivo di diventare un appuntamento annuale di riflessione. Nella chiesa di San Nicola, al mattino, il saluto del direttore dell’Ufficio per il Servizio allo Sviluppo Integrale, Mimmo Graziano che ha spiegato le finalità della neonata struttura e cioè principalmente studiare i settori del lavoro, della giustizia, della pace, dell’ambiente offrendo poi approfondimenti e strumenti per mettere in moto meccanismi di cambiamento.

Graziano ha invocato il ritorno alla coscienza critica e all’impegno costruttivo da parte dei laici per sconfiggere l’apatia che conduce al nichilismo. Rete tra privati e istituzioni, solidarietà e partecipazione responsabile le medicine per guarire l’uomo sociale gravemente malato. Ospite della tavola rotonda del mattino, moderata da Angela Marino (presidente diocesana dell’Azione Cattolica), Domenico Nunnari, giornalista e già vice direttore della TGR Calabria Rai. Nella sua relazione, Nunnari ha toccato le corde dei presenti sviluppando il tema assegnatogli dall’organizzazione e cioè: “Le pietre da ribaltare: lettura analitica del nostro territorio”. Nunnari, metaforicamente parlando, ha recuperato la storia di Lazzaro resuscitato dal Cristo che ha ribaltato la pietra sepolcrale. Nei decenni è stata costruita – quasi a tavolino – un’immagine della Calabria la quale altro non è che lo specchio dell’intero Paese, che vive quotidianamente sotto un tetto di diseguaglianza sociale. Ed ecco che questa regione diventa un capro espiatorio dei mali del Paese provocando vittimismo e sfiducia tra i suoi cittadini che invece avrebbero tutte le carte in regola per rialzarsi e risorgere, ha detto Nunnari. Angela Marino ha indicato la necessità di iniziare a generare processi costruttivi. «Generare implica saper vedere – ha detto la presidente diocesana di AC – significa riconoscere ciò che ha un potenziale, capire in quali condizioni si può sviluppare».

Prima della ripresa dei lavori nel pomeriggio, spazio ad un siparietto turistico con la visita al museo dell’Agricoltura e della Pastorizia, seguito da una pausa pranzo a base di prodotti tipici. La seconda parte della giornata, tenutasi nella sala consiliare del monastero di San Bernardino, ha presentato le relazioni di Roberto Musmanno, assessore regionale della Regione Calabria che si è cimentato sul difficile rapporto odierno tra cittadini e politica con quest’ultima spesso chiamata a soddisfare più i bisogni superficiali che quelli reali proprio in virtù delle pressanti richieste dell’elettorato che vanno in questa direzione. Parlare dell’ambito economico è invece toccato al giornalista Federico Bria, oggi segretario generale della BCC Mediocrati e responsabile delle relazioni esterne dell’istituto di credito, il quale si è soffermato sulla necessità di creare cooperazione tra persone di buona volontà, ribadendo l’eterno paradosso di come i calabresi sappiano fare squadra fuori dalla propria regione e magari all’estero, ma tranne che a casa propria.

«Il futuro è di quei piccoli territori – ha ricordato Bria – che avranno la capacità di individuare le eccellenze per trasformarle in risorse e quindi in business, passando per processi di cooperazione». Le conclusioni della giornata sono state affidate a don Giovanni Maurello, delegato dal vescovo, assente per motivi familiari. Don Maurello ha incoraggiato i cristiani a riprendere in mano le redini della società. Ha snocciolato qualche cifra che fa riflettere: il 97% dei calabresi è battezzato, l’83% è cresimato. «Bene – ha detto don Giovanni – dove sono oggi, nelle dinamiche quotidiane, questi figli di Dio? Che fine ha fatto questo esercito?». E nel ricordare, ancora, proprio l’appello della Diocesi di Cassano allo Ionio per la Quaresima in corso: «uomo dove sei?». Ritrovare la creatività per risorgere dai piccoli territori. A cento anni dalla nascita del Partito Popolare Italiano con don Luigi Sturzo, i cristiani ritrovino i giusti stimoli nella Dottrina Sociale della Chiesa per ricominciare ad incidere nei processi di solidarietà e giustizia sociale.

Vincenzo La Camera

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