Cerchiara. Brutta avventura a lieto fine per cinque speleologi bloccati nella Grotta del Bifurto
Speleologi bloccati in una grotta a 50 metri di profondità a causa di una piena improvvisa che ha provocato un’onda anomala, sono stati soccorsi e messi in salvo dai Volontari del Soccorso Alpino e Speleologico “Pollino” dopo ben 4 ore di paura e di angoscia che si potesse ripete la tragedia del torrente Raganello costata la vita a 10 persone. I 5 Speleologi, tra cui una donna, pare stessero girando un film-documentario sulle origini e le caratteristiche morfologiche della grotta in verticale più profonda di tutto il Meridione quando, intorno alle 16.00 di domenica 2 giugno, all’improvviso, sono stati sorpresi da un’onda di piena di acqua e fango mentre si trovavano nelle viscere dell’Abisso del Bifurto ai confini tra i comuni di Cerchiara e San Lorenzo Bellizzi.
Le carte topografiche della zona dicono che l’Abisso del Bifurto, detto anche “Fossa del Lupo“, è un profondissimo inghiottitoio che scende in verticale per 683 metri e si trova nel comune di Cerchiara di Calabria, nella parte orientale del Parco del Pollino. A tagliare loro la strada ed a bloccarli nelle viscere della terra è stata una vera e propria cascata d’acqua e detriti che arrivava dall’alto provocata dall’improvvisa tempesta d’acqua di questa primavera anch’essa molto anomala, che li ha bloccati nel pozzo 50, una sorta di stanzone naturale a circa 50 metri di profondità. Ovviamente non si trattava di dilettanti allo sbaraglio ma di scalatori esperti che, per questo, non si sono allarmati e si sono messi in attesa che si ricreassero le condizioni per uscire dalla grotta e risalire all’aria aperta. Valutata infatti la situazione con calma, il quinto speleologo “risparmiato” dalla piena perché si trovava più in superficie, ha completato la risalita, è uscito dalla grotta e si è spostato rapidamente un pò più a valle per dare l’allarme perché nella zona del Bifurto non c’è campo e i cellulari sono sostanzialmente inutili.
Allertati, sul posto sono subito arrivati gli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico “Pollino” di stanza Castrovillari e Cerchiara di Calabria che conoscono tutte le grotte carsiche e gli anfratti del sottosuolo i quali scesi nella grotta e valutata la situazione hanno organizzato una via d’uscita alternativa e, grazie al coraggio e alla loro alta specializzazione, sono riusciti in poco tempo a metterli in salvo «Sono stanchi e infreddoliti ma – ha informato il presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Calabrese Giacomo Zanfei – i 5 Speleologi rimasti intrappolati nella Grotta del Bifurto non hanno riportato ferite o traumi e stanno bene: sono stati già visitati dai nostri medici e per nessuno di loro è stato necessario il trasferimento in Ospedale. Per loro – ha aggiunto Zanfei al termine delle operazioni che si sono protratte fino alle 20.20 – si sono resi necessari solo indumenti asciutti e bevande calde per ristorarli dopo ore passate ad attendere che l’ondata di piena desse loro tregua e che i nostri Volontari riuscissero a metterli in salvo».
Pino La Rocca