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Trebisacce, tornano gli anestesisti al Punto Primo Intervento ma… solo di giorno

Trebisacce, tornano gli anestesisti al Punto Primo Intervento ma… solo di giorno
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Sanità: tornano, seppure dopo 12 giorni di intermittenza, gli anestesisti-rianimatori al Punto di Primo Intervento. L’Ospedale, nonostante le reiterate e rinnovate promesse, continua a rimanere ermeticamente chiuso ma almeno l’emergenza-urgenza è assicurata. Assicurata solo di giorno però! E la notte? La notte no! direbbe Renzo Arbore nel suo ripetitivo ritornello. Di notte è vietato sentirsi male perchè gli anestesisti fino al 5 settembre saranno in servizio solo di giorno. Un servizio h/12, dunque, per consentire l’attività ambulatoriale e affiancare i medici della Dialisi ma non già h/24 per assicurare l’emergenza-urgenza in un periodo così cruciale dell’anno. Un lusso, quello di disporre della figura dell’anestesista-rianimatore per 24 ore, che le popolazioni dell’Alto Jonio non si possono permettere forse perché la spesa rovinerebbe il bilancio della sanità calabrese.

Eppure si tratta di popolazioni finora pesantemente penalizzate che hanno il solo torto, forse, di essere troppo pazienti, di non ribellarsi e di non compiere azioni eclatanti di fronte alle palesi discriminazioni adottate finora dai vertici passati e presenti della sanità calabrese. A partire da Scopelliti che con una scelta cervellotica ha chiuso il “Chidichimo” salvo poi a consideralo un errore strategico e a pentirsene troppo tardi, per finire all’ex Commissario Scura che, obbligato dai giudici ha firmato il Decreto di riapertura senza però adottare gli atti consequenziali e destinare le risorse necessarie, senza con ciò aver prodotto economie al bilancio della sanità calabrese.

Ed è proprio su questo punto che il parlamentare 5Stelle Francesco Sapia, prendendo ancora una volta posizione a favore del “Chidichimo”, ha rinfacciato allo stesso Scura che adesso si difende attaccando, «di aver quintuplicato – ha tuonato Sapia – il debito sanitario e di aver fatto anche su Trebisacce promesse vane e non accompagnate da atti concreti. Ciò nonostante, – ha aggiunto l’on. Sapia – Scura ancora pontifica per difendere il proprio operato ben sapendo lui stesso di potersi curare altrove in caso di bisogno e non pensa che in Calabria infermieri, medici e operatori socio-sanitari mancano come manca il pane in tanti Paesi del mondo». Secondo Sapia l’ex Commissario Scura ha lasciato un enorme fardello di debiti al suo successore Gen. Cotticelli che proprie oggi (1 agosto) si è confrontato con il Tavolo Interministeriale per la verifica dei nodi più spinosi, cioè quelli dei conti della sanità calabrese da cui, a dire di Sapia, dipendono le future assunzioni e la futura programmazione sanitaria.

«In quanto allo stabilimento ospedaliero di Trebisacce, – ha sottolineato il parlamentare 5Stelle di Corigliano-Rossano che per la verità di recente non è stato indulgente neanche con quanto fatto finora dal nuovo Commissario – è necessario fare chiarezza, così smentendo voci, fantasie e inutili vanterie da parte di esponenti del PD. Posto che nonostante le promesse, – ha aggiunto l’on. Sapia – proprio Scura non ha mai riattivato quella struttura malgrado le sentenze definitive dei giudici a favore della riapertura, per il “Chidichimo” il Commissario Cotticelli attiverà appena possibile un tavolo tecnico aperto alla presenza dei rappresentanti politici, destinato a definire un percorso esecutivo finalizzato alla riapertura dell’Ospedale. Nel merito – ha concluso Sapia in quanto componente della Commissione-Sanità della Camera – vanno comunque considerate le risorse disponibili alla luce della situazione complessiva dei conti della Sanità calabrese e al “Chidichimo” vanno assegnati i posti-letto di cui necessita nell’ambito della riorganizzazione della rete ospedaliera previa l’assunzione di tutto il personale necessario, fermo restando che gli attori istituzionali interessati al problema possono, e anzi devono, collaborare alla risoluzione di un problema che si trascina da troppo tempo e che scarica i suoi effetti negativi anche sugli ospedali-spoke della zona».

Pino La Rocca

 

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GIUSEPPE PAGANO
GIUSEPPE PAGANO
4 anni fa

Basta la presenza di un medico Anestesista per assicurare l’emergenza-urgenza?Mi pare molto riduttiva e infelice l’espressione usata.Potrebbe esserlo se ci fosse un reparto di Rianimazione e ciò,purtroppo, non è.Qualcuno si accontenta di troppo poco e continua perennemente a dire e ridire le stesse cose.La sanità nell’Alto Ionio non esiste più!Vietato ammalarsi perchè il diritto alla salute è stato depennato.Questo è lo stato delle cose.