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Eco-distretto a Morano? «Dalla bandiera arancione al mondezzaio»

Eco-distretto a Morano? «Dalla bandiera arancione al mondezzaio»
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«La giunta comunale ha nascosto ai cittadini l’intenzione di creare una moderna discarica, nascosta dietro il nome di eco-distretto. Il sindaco si è accordato furbescamente per l’installazione di questo impianto ai piedi del Parco, avendo come primo tornaconto lo stipendio da vice presidente dell’Ato». Non usa mezzi termini il gruppo consiliare di minoranza nello schierarsi contro il progetto di trattamento industriale dei rifiuti a Morano Calabro.

«Il bilancio ambientale e l’impronta ecologica di questi impianti – spiegano i consiglieri Giannatale Tramaglino, Maria Di Maria, Domenico Lombardi, Angelo Biagio Severino – non è affatto rassicurante. I problemi che si pongono sono molteplici: emissioni in atmosfera, polveri sottili, odori, scarti e rifiuti, rumori, rischi sanitari, rischi idrogeologici, traffico, inquinamento, consumo di suolo agricolo, ricadute sul valore immobiliare dei terreni e delle abitazioni».

I gruppi di opposizione, dunque, si mobilitano, promovendo, a tutela del diritto alla salute, una petizione popolare «per bloccare, in modo definitivo, la procedura autorizzativa di questo ecomostro, con successiva indizione di un referendum popolare».

Della stessa opinione anche il coordinamento cittadino del Coraggio di Cambiare l’Italia che si dice «pronto alle barricate contro un progetto che potrebbe mettere a rischio l’equilibrio ambientale di una zona salubre, che ricade in uno dei polmoni verdi del meridione, senza dare alcun profitto ai cittadini». «È inaccettabile – dichiara il coordinatore Andrea Francomano – calare dall’alto decisioni non condivise che potrebbero compromettere su più fronti il futuro di un’area strategica per il nord della Calabria. Non lasciamoci ingannare dal nome perché eco-distretto significa un nuovo impianto di trattamento e trasformazione di rifiuti organici a servizio del comprensorio provinciale».

Federica Grisolia

 

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