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Oriolo si organizza contro Covid-19. «Garantiremo servizi essenziali». Solidarietà del vescovo

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Confermati al momento i sei casi positivi al Covid-19 riscontati ad Oriolo, l’ultimo comune calabrese, in ordine di tempo, “chiuso” dalla governatrice Santelli per il numero dei casi riscontrati e per una situazione ancora tutta da decifrare. Oltre ad una prima persona risultata positiva e ricoverata all’ospedale di Cosenza, successivamente si sono ammalati di Coronavirus anche il sindaco, Simona Colotta, ora ricoverata sempre a Cosenza ed altri quattro amministratori comunali, al momento in isolamento domiciliare. Il Palazzo di Città è stato sanificato e l’Asp ha effettuato altri tamponi sulla popolazione seguendo il percorso di mappatura realizzato partendo dal primo caso registrato in paese.

Nel frattempo, il Comune di Oriolo, guidato al momento dal vicesindaco Agostino Diego, sta provando ad organizzarsi per reggere l’urto e garantire comunque i servizi essenziali alla popolazione. I dipendenti comunali, quanto meno quelli degli uffici principali, sono al lavoro in regime di smart working. Ciò consente di preparare ed emanare, ad esempio, ordinanze impellenti che sono già a disposizione sull’albo pretorio online del Comune. Il vicesindaco Diego assicura che all’inizio della prossima settimana riprenderà anche il servizio di raccolta rifiuti che dovrà essere modellato in base alla normativa vigente che si applica ai comuni chiamati impropriamente di “zona rossa”. In base ad alcune voci circolate sui social, che in situazioni del genere rischiano di diventare devastanti, che mettevano a rischio l’approvvigionamento alimentare presso i negozi di Oriolo, l’architetto Agostino Diego smentisce tutto ciò assicurando che al momento le forniture sono garantite. Qualche problema poteva esserci per il carburante, in quanto ad Oriolo ormai da qualche mese risulta chiuso l’unico benzinaio del paese. Ma grazie alla disponibilità del sindaco di Amendolara, Ciminelli, che in deroga a quanto prevede una sua ordinanza che vieta ai cittadini di Oriolo di entrare nel territorio comunale, gli permette però di rifornirsi presso la pompa di benzina fuori paese e a ridosso proprio del bivio per la Ss 481 che collega Oriolo con la Statale 106 Jonica. Attenzione però, ovviamente questa concessione deve attenersi a quelle che sono le direttive contenute nell’ultima ordinanza regionale che “blinda” Oriolo. Quindi un cittadino comune non può pensare minimamente di mettersi in macchina per andare a fare carburante.

In queste ore il vicesindaco è stato raggiunto da una telefonata del vescovo della Diocesi di Cassano allo Ionio, don Francesco Savino, che ha regalato a tutta la comunità parole di speranza e solidarietà; assicurando la costante preghiera. Telefonate di solidarietà all’Amministrazione Comunale di Oriolo sono giunte anche da altri sindaci del comprensorio nonché da compaesani residenti in altre regioni d’Italia. «Mi sento di ringraziare le istituzioni che ci stanno seguendo in questi giorni complicati per la nostra comunità – commenta il sindaco facente funzioni, Agostino Diego -. Sia la Regione Calabria che l’Asp di Cosenza – come la Protezione Civile e la Misericordia – ci stanno supportando facendoci sentire tutelati. Il problema è serio – continua Diego – ma dobbiamo restare uniti e non farci prendere dal panico». Il vicesindaco lamenta comunque la mancanza degli ormai famosi DPI (Dispositivi per la Protezione Individuale), che il Comune aveva ordinato ma che non sono mai arrivati. Questo materiale, al momento, risulta necessario soprattutto per gli operai e per i volontari impegnati nelle operazioni quotidiane di assistenza alla popolazione.

Vincenzo La Camera

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Giorgio
Giorgio
3 anni fa

Purtroppo la situazione è sfuggita di mano a tutti gli amministratori. Non sono stati in grado di gestire il grave problema. Sono state fatte riunioni in comune, riunioni con i commercianti, Perchè. Non sapevano che così il virus avrebbe avuto più possibilità di diffondersi?

Pazienza. hanno bisogno di imparare, ma non sulle spalle della gente innocente.
Auguro comunque a tutti una completa guarigione, con un consiglio: Adesso dimettetevi, l’avete fatta grossa.
Giorgio.