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Anche Castrovillari si prepara a vivere le Giornate FAI “all’aperto”

Anche Castrovillari si prepara a vivere le Giornate FAI “all’aperto”
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Cancellato dall’emergenza Coronavirus, l’appuntamento primaverile del Fondo per l’Ambiente si ripresenta in un’inedita veste “all’aperto”, che permette di mantenere il necessario distanziamento sociale. Al via sabato 27 e domenica 28 giugno in oltre 200 luoghi, solo su prenotazione (da effettuare online a partire da oggi 23 giugno, fino ad esaurimento posti e non oltre le ore 15 di venerdì 26 giugno) e nel rispetto delle norme di sicurezza, grazie alla spinta organizzativa dei gruppi di volontari delle delegazioni FAI sparsi in tutto il Paese.

Al momento della prenotazione verrà richiesta l’erogazione di un contributo minimo che andrà a sostenere le attività istituzionali della Fondazione, oltre che garantire la visita in sicurezza. «Come tutte le realtà culturali – dichiarano dal FAI – stiamo affrontando un momento di grave difficoltà economica. Questa edizione speciale delle Giornate FAI all’aperto è dunque per noi un’irrinunciabile occasione di raccolta fondi, i quali saranno interamente destinati a consentirci di proseguire nelle attività istituzionali della Fondazione».

Si riparte, così, dalle bellezze dell’Italia, mettendo al centro il patrimonio paesaggistico, ambientale e storico, nonostante i “limiti” imposti dal regolamento legato alla pandemia, come numero limitato di ingressi per visita e gruppi ristretti per garantire così le norme di sicurezza necessarie.

Pronto anche il FAI Pollino, presieduto da Donatella Laudadio, a vivere queste giornate inedite ma autentiche all’insegna della bellezza. Tra i luoghi del cuore, a Castrovillari, la Chiesa di San Giuseppe (titolo mutato nel ‘700 quando vi si trasferì la Confraternita di San Giuseppe, per cui oggi è conosciuta col nome del Santo falegname) originariamente dedicata a Santa Maria di Costantinopoli (nella foto dello storico Gianluigi Trombetti, che si occuperà della visita guidata). L’antico edificio, che si trova ai margini del centro storico, risale alla seconda metà del XVI secolo. L’interno, in completo abbandono, non grande, è suddiviso in tre navate decorate da stucchi barocchi e da un affresco del XVI secolo raffigurante la Madonna col Bambino, inserita in un fastigio architettonico dipinto di notevole pregio. Nell’edificio era presente l’ex Ospedale dei Poveri che, nel 1840, è passato alla gestione dell’ente comunale di assistenza per cessare completamente le sue attività nel 1951, alla creazione del nuovo ospedale civile. L’edificio ha conservato la sua struttura in tutte le sue componenti esterne tranne che nella facciata, ristrutturata negli anni 1951-1952.

Federica Grisolia

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