Profilo falso turba quiete di San Severino Lucano. Minacce anche al sindaco. Partono querele

Singolari e spiacevoli avvenimenti disturbano la quiete di San Severino Lucano, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino. Qualche giorno addietro una lettera di minacce – scritta a mano ed in stampatello – è giunta presso il Municipio con destinatario il sindaco Franco Fiore. “Riferisci a tua moglie che se va dai Carabinieri le facciamo perdere il posto”. Ma andiamo con ordine e riavvolgiamo il nastro. Da circa un anno a San Severino – ci raccontano – imperversa un pirata social, possiamo definirlo così, che nascondendosi dietro un profilo falso, dapprima aveva inscenato una sorta di parodia de “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni, riadattando il celebre romanzo ad alcune situazioni di paese con protagonisti il sindaco, sua moglie ma non solo. Da un po’ di tempo, però, pare che questa persona o queste persone che si nascondono dietro questo profilo (che da qualche giorno sembra essere scomparso da facebook) hanno alzato l’asticella rivolgendosi ad alcune cittadine, tra cui la moglie del sindaco, con frasi non proprio rispettose. In tutto sono state prese di mira una trentina di donne – probabilmente appartenenti a famiglie vicine al sindaco e all’Amministrazione Comunale in carica – di cui poco più della metà, compresa la moglie del sindaco, hanno sporto querela a carico di ignoti presso la locale stazione dei Carabinieri per il reato di diffamazione tramite post denigratori su facebook.
Da qui, probabilmente la lettera indirizzata al sindaco con la scritta “Riferisci a tua moglie che se va dai Carabinieri le facciamo perdere il posto”. E comunque anche lo stesso primo cittadino, non ha perso tempo e lunedì scorso ha segnalato l’accaduto alla Procura della Repubblica di Lagonegro, con una denuncia a carico di ignoti per la grave minaccia anonima pervenuta presso il Comune e a carico del sindaco. Per quanto capitatogli, Fiore ha intascato la solidarietà della sua maggioranza consiliare. «Francesco Fiore – scrivono i consiglieri comunali di maggioranza – ha da sempre dedicato la sua vita all’interesse collettivo, alla cultura della legalità, nonché al bisogno di crescita del territorio ed in particolare dell’Ente Parco Nazionale del Pollino dove ricopre il ruolo di Vice-Presidente». Intanto, sempre da quello che si apprende, oltre alle frasi ingiuriose su facebook, alcune donne sono state raggiunte anche da alcune lettere anonime presso le proprie abitazioni. Ora si attendono gli esiti delle indagini per fare luce su una vicenda che ha turbato e continua a turbare la vita sociale di un piccolo borgo.
Vincenzo La Camera