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Trebisacce, concluso convegno diocesano. «Essere adulti significa diventare modello per i giovani»

Trebisacce, concluso convegno diocesano. «Essere adulti significa diventare modello per i giovani»
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Si è concluso ieri (mercoledì 5) il primo convegno ecclesiale diocesano incentrato sui temi del ruolo degli adulti, della loro formazione cristiana e del loro contributo alla definizione di una più incisiva pastorale della famiglia. I tre incontri, tenutisi nei saloni del “Miramare hotel palace” di Trebisacce, sono stati segnati dalla partecipazione di fedeli, laici, religiosi e sacerdoti. Nel corso del primo incontro, dopo una breve introduzione alle tematiche trattate da parte del pastore della Chiesa cassanese monsignor Nunzio Galantino, l’attenzione della folla e di numerosi sindaci del comprensorio, in primis Franco Mundo primo cittadino di Trebisacce, è stata rivolta  alla relazione di Don Armando Matteo teologo e assistente nazionale della Fuci. “L’essere adulti – ha spiegato don Matteo – non è solo una questione anagrafica, ma sotto il profilo educativo è la capacità di assumere in pieno la vocazione umana, che è vocazione al bene, alla giustizia, alla capacità di porsi quale modello autorevole per le generazioni più giovani”.Il teologo ha più volte sottolineato l’importanza della formazione di adulti che siano sempre dediti ai giovani. Lo stesso tema è stato affrontato da don Antonio Mostantuomo docente di Teologia pastorale e catechetica presso la Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale di Napoli.

Da sinistra: don Giovanni Maurello, il vescovo mons. Nunzio Galantino e don Pietro Romeo

Nel corso della seconda giornata i riflettori si sono accesi sul tema della corresponsabilità missionaria attraverso l’analisi dei testi paolini dedicati alle figure di Aquila e Priscilla che durante l’incontro, don Pietro Romeo, delegato della Consulta regionale di pastorale familiare, ha preso come esempio in quanto  incarnano i tratti tipici dei laici. L’obiettivo del pastore è quello di creare una pastorale con le famiglie e non per le famiglie, sostituendo alla generica collaborazione una forma organica di corresponsabilità.

Don Pietro Romeo è stato protagonista anche dell’ultimo incontro, durante il quale afferma che la crisi che stiamo vivendo scaturisce da un solo fattore: una profonda svolta antropologica. “Il futuro è dar vita a comunità in cui portare avanti una grande sperimentazione di nuovi itinerari, in cui vivere i processi reali della nostra trasformazione nello Spirito del Cristo”- afferma il pastore. Per concludere le tre giornate il Vescovo cassanese ha ribadito l’importanza che hanno i convegni per aiutarci a recuperare il senso vero dell’essere Chiesa oggi.

Arianna Calà

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Gerardo Fazzitta
Gerardo Fazzitta
11 anni fa

E’ mai possibile che oggi il Cristianesimo sia stato ridotto ad un club per intellettuali e sapienti: tutti questi convegni altro non sono che la riduzione da FATTO (Cristo si fa carne) a teoria teologica o filosofica, ma non toccano il cuore dell’uomo di oggi.
Infatti, duemila anni fa Gesu’ si rivolse a tutti (come sempre e, pertanto ancora oggi), ma chi Lo segui’ furono dodici poveri pescatori, ne’ farisei ne’ scribi.O Gesu’ parla al cuore dell’uomo, o il suo e’ un discorso come tanti.Ed il cuore dell’uomo trabocca del desiderio di infinito: La natura dell’uomo e’ rapporto con l’infinito! Le teorie, i devozionismi di cui le nostre chiese sono piene, i moralismi del tipo: dobbiamo essere adulti ecc….: tutto questo nulla c’entra con Cristo, ma c’entra con quello che vuole il potere