Preoccupante carenza personale ex ospedale Trebisacce. Da Amendolara il grido di allarme

Le riaperture dell’ormai ex ospedale di Trebisacce, o almeno del suo ex Pronto Soccorso, sono ferme al palo, anzi fanno preoccupanti passi indietro, nell’indifferenza generale. Dal comune limitrofo di Amendolara arriva un segnale per provare a smuovere le acque. Il sindaco Antonello Ciminelli e l’assessore con delega alla Sanità, Prospero Scigliano, hanno scritto una missiva indirizzata alla direzione dell’Asp di Cosenza, coordinata in questo periodo dal commissario straordinario, Cinzia Bettelini e per conoscenza al sindaco di Trebisacce, Franco Mundo.
«Denunciamo l’atavica carenza di personale che affligge il nosocomio di Trebisacce – si legga nella lettera -. Poniamo alla vostra attenzione come il Pronto Soccorso (che in realtà sarebbe un PPI, ndc), il 118, il CIM, il Laboratorio Analisi e Radiologia mancano di numerose figure professionali che di fatto rendono difficoltoso, se non impossibile, qualsiasi prestazione sanitaria, con gravissimi disagi per l’utenza». Il sindaco Ciminelli e l’assessore Scigliano invitano l’Asp di Cosenza a risolvere quanto prima questa grave situazione in essere, «prima di intraprendere ogni più opportuno strumento di lotta affinché si sopperisca alle denunciate deficienze».
Vincenzo La Camera
Il Sindaco di Amendolara e il suo assessore alla sanità hanno intrapreso una azione giusta e politicamente ineccepibile.Se qualcuno nel nostro comprensorio pensa che il problema dell’ex Ospedale Chidichimo sia solo di pertinenza propria perchè lo stesso nosocomio è situato nel proprio comune cade in grave errore e si pone al di fuori della normale collaborazione intercomunale.Il buon senso dovrebbe porre le basi per costruire una azione collettiva di tutti i primi cittadini dell’Alto Ionio.Anche perchè ,allo stato,niente si muove se non dire sempre le stesse cose aumentando la rabbia e producendo soltanto nausea in tutti i cittadini di questa parte della Calabria.Non è mai troppo tardi,si spera!Perchè i servizi sanitari non esistono più e la gente muore.