Calabria in Zona Gialla. C’è il forte rischio di un “liberi tutti”
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La Calabria, da oggi (13 dicembre), passa in zona gialla. Rimane vietato circolare, dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, di necessità e di salute. I centri commerciali rimarranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generei alimentari, tabaccherie ed edicole. Rimarremo chiusi, inoltre, musei e mostre d’arte. Didattica, a distanza, per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e per uso di laboratori. Didattica in presenza, invece, per le scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie. Queste, in molti comuni calabresi, rimarranno chiuse fino al 22 dicembre. Chiuse anche le Università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori. Riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico. Sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot-machine (anche nei bar e tabaccherie).
Chiusura di bar e ristoranti alle ore 18. L’asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. Restano chiuse, tra l’altro, piscine, palestre, teatri e cinema. Rimarranno aperti i centri sportivi. Il Presidente facente funzione della Regione Calabria, Nino Spirlì, nell’apprendere la notizia dal Ministro alla Salute Roberto Speranza, ha dichiarato: “Essere in zona gialla non risolve, però, il grave problema rappresentato dal Covid-19. Il virus è attivo e continua, purtroppo, a vivere in mezzo a noi. I calabresi dovranno continuare a mantenere un comportamento responsabile, saper gestire, con doveroso autocontrollo, ogni attività personale, familiare e sociale, al fine di evitare un peggioramento di cui conosciamo, abbondantemente, gli effetti nefasti. Da domenica, dunque, occhi aperti e self-control. La zona gialla consentirà, finalmente, la ripresa delle attività commerciali che erano state fermate. Ma le nuove disposizioni non dovranno essere considerate una sorta di tana libera tutti, perché, purtroppo, il Covid-19 non è un gioco”.
Antonio Le Fosse