Amendolara. Natale surreale in tempo di Covid. Immagini da consegnare alla storia
La Santa Messa della Vigilia di Natale alle 18, prima del coprifuoco; i fedeli distanziati e con le mascherine; così come il sacerdote e i ministranti; le celebrazioni con gel disinfettante e autocertificazione in tasca per giustificare le uscite in zona rossa. È il Natale ai tempi del Coronavirus che toglie gli abbracci, le tavolate con amici e parenti, lo scambio fisico degli auguri, ma non la bellezza e veridicità di un momento intenso da vivere nel pieno della spiritualità.
Sguardi attenti nella parrocchia “Madonna della Salute” di Amendolara Marina, ad ascoltare il parroco don Nicola Arcuri che, più volte nelle sue omelie e nei suoi messaggi trasmessi ai fedeli, ha ribadito l’importanza di accogliere Gesù Bambino nelle nostre case, di aprire la porta e lasciarlo entrare nelle nostre vite, perché solo Lui è la speranza in questo tempo difficile. E di non dubitare mai dell’autenticità di questo Natale, ormai appena trascorso. Anche se a fine messa, in un clima surreale, tutti sono tornati nelle proprie case dicendo solo un timido “auguri” e senza potersi nemmeno sfiorare. Ma il Natale, quello fatto di amore e di serenità nei cuori, mai nessuno potrà togliercelo. Nemmeno ai tempi del Coronavirus. Nell’attesa di tornare a riabbracciarsi.
Federica Grisolia
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