Redazione Paese24.it

Over 80. Ogni comune avrà il suo centro vaccinale. Alto Jonio pronto per appuntamento storico

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Ormai è pronta la macchina delle vaccinazioni anti Covid per gli ultra ottantenni nell’Alto Jonio Cosentino. Mancano pochi dettagli da limare e finalmente entro pochissimi giorni si potrà partire con le operazioni, coordinate dalla dottoressa Antonella Arvia, specializzata in organizzazione dei servizi sanitari e incaricata – per questo importante quanto storico passaggio per il territorio – dal direttore ad interim del Distretto Sanitario “Jonio Nord” Antonio Graziano. «Abbiamo messo in campo importanti sinergie – spiega a Paese24 la dottoressa Arvia – che ci hanno consentito di realizzare d’accordo con i comuni dei veri e propri centri vaccinali di prossimità per raggiungere quanto più possibile le periferie». In pratica 15 comuni dell’Alto Jonio avranno il proprio centro vaccinale; a Cassano allo Ionio ne sono previsti tre e a Trebisacce due, dato il maggior numero di abitanti.

Azienda Sanitaria Provinciale, comuni, medici di base, associazioni di volontariato: una task force come non si era mai vista prima da questa parti, pronta per una importante sfida: la vaccinazione degli anziani, la memoria storica di questi borghi. I comuni metteranno a disposizione la sede per allestire il centro vaccinale; anche sei in alcuni paesi verranno utilizzate strutture dell’Asp come ad esempio qualche poliambulatorio. Inoltre sarà compito dei comuni garantire alla equipe di medici e infermieri che somministreranno i vaccini un supporto amministrativo per ciò che concerne, ad esempio, le attività di registrazione dei consensi e del caricamento dati da inserire in tempo reale sull’apposita piattaforma online regionale e nazionale.

Il vaccino somministrato agli anziani  – da quanto apprendiamo – sarà quello della multinazionale americana Pfizer che arriverà nelle dosi necessarie da Cosenza in ogni centro vaccinale individuato, trasportato da auto refrigerate e con l’obbligo di somministrazione nell’arco di cinque giorni, naturalmente previa debita conservazione a freddo. Come ormai è noto, dopo 21 giorni dalla prima dose si procederà con la seconda. Nei 17 comuni dell’Alto Jonio sono 4.500 gli ultra ottantenni: naturalmente tra questi saranno vaccinati soltanto coloro i quali daranno il proprio consenso. Al momento , dando un’occhiata alle prime adesioni – da quanto ci conferma anche la dottoressa Arvia – si può parlare già di percentuali altissime di cittadini pronti a sottoporsi alla vaccinazione.

Ma quel è la procedura da seguire? Un cittadino ottantenne interessato alla vaccinazione come deve comportarsi? Ebbene, un ruolo importanti lo giocano i medici di base. «Abbiamo puntato molto alla valorizzazione di questa figura – riferisce la dottoressa Arvia -. Infatti – conferma – è fondamentale per il paziente il colloquio con il medico curante circa il suo stato di salute e soprattutto per avere maggiori informazioni sul vaccino» . Superato questo step, il paziente può prenotarsi dal suo medico che successivamente lo informerà sulla data e il luogo per la somministrazione del siero anti Coronavirus. E’ possibile però che in alcuni comuni (pochi probabilmente) la procedura possa prevedere una metodologia differente, come quella di dover contattare per la prenotazione direttamente il centro vaccinale e non il medico curante.

«Per le vaccinazioni – ci tiene a precisare la responsabile, dottoressa Antonella Arvia – non possiamo beneficiare di nessuna figura professionale in più. Gli infermieri e i medici di base che se ne occuperanno, somministreranno i vaccini fuori dalle normali fasce orarie del loro lavoro quotidiano». Da ciò si prevedono turni vaccinali nelle ore pomeridiane, con il sabato e la domenica, invece, tutto il giorno. I cittadini disabili e con difficoltà motorie verranno raggiunti a domicilio per la vaccinazione. «Ci accingiamo ad intraprendere una sfida storica per il territorio – commenta la dottoressa Arvia -. Sinergie importanti, un progetto pilota unico nel suo genere, che potrà, ci auguriamo, essere preso anche a modello per altre operazioni sanitarie future e perché no, anche in altri territorio. Noi siamo pronti. Partiamo con le vaccinazioni».

Vincenzo La Camera

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