Trebisacce, inaugurata piazza in memoria del Generale Dalla Chiesa ucciso dalla mafia
Si è svolta questa mattina (venerdì), alla presenza di autorità militari, civili e religiose, l’inaugurazione della piazza antistante la Stazione dei Carabinieri a Trebisacce, realizzata dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Franco Mundo e intitolata al Generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa. Un insigne servitore dello Stato, barbaramente assassinato, 30 anni orsono, dalla mafia siciliana che egli duramente contrastava come prefetto di Palermo, tanto che, all’indomani dell’eccidio, sul luogo della sua morte, un anonimo cittadino, interpretando il sentimento comune della gente onesta, ha lasciato un cartello affisso al muro con una scritta che in breve ha fatto il giro del mondo: “Qui è morta la speranza dei siciliani onesti”. La piazza è nata su uno slargo del quartiere Viccinelli utilizzato finora solo come deposito dei mezzi comunali, che l’esecutivo in carica, utilizzando poche risorse di bilancio (meno di 15mila euro), ha riqualificato e attrezzato di verde e di arredo urbano, facendone uno spazio grazioso e accogliente destinato a conferire ariosità e decoro a tutto il quartiere.
Il corteo delle autorità, preceduto dalla banda musicale e dal gonfalone del comune e composto dalle autorità in rappresentanza di tutte le Forze Armate e da numerosi sindaci del comprensorio con tanto di fascia tricolore, ha mosso i passi dalla casa comunale e si è snodato lungo via Lutri approdando nella nuova piazza accolto da una schiera colorata di studenti. Qui hanno preso la parola il sindaco di casa Franco Mundo che ha rimarcato la figura di Dalla Chiesa; il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Corigliano Pietro Paolo Rubbo che ha sottolineato il ruolo “silenzioso e discreto” delle Forze dell’Ordine sempre in trincea contro la delinquenza organizzata. E’ quindi intervenuto l’on. Salvatore Magarò come presidente della Commissione Regionale nella lotta alla ‘ndrangheta”. «Per debellare la mafia, – ha detto – oltre alle manette ed alle sentenze, ci vuole un esercito di buoni docenti nelle scuole e soprattutto “l’antimafia sociale”, basata su diritti e soprattutto sul “lavoro” che non c’è». La solenne cerimonia si è conclusa con la benedizione del Vescovo della diocesi di Cassano Jonio mons. Nunzio Galantino, la deposizione di una corona di alloro alla memoria ed il taglio del nastro per mano del sindaco Mundo.
Pino La Rocca