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Oriolo. Dramma alla festa patronale. Luigi Abate vola in cielo con il suo pallone per San Francesco

Oriolo. Dramma alla festa patronale. Luigi Abate vola in cielo con il suo pallone per San Francesco
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di Vincenzo La Camera – Quest’anno le feste patronali di Oriolo in onore di San Giorgio e San Francesco sono state segnate da un evento drammatico che lascerà per sempre il segno nella comunità, soprattutto durante i giorni dedicati al santo patrono e santo protettore negli anni a venire. Ieri pomeriggio (24 aprile), nel corso del tradizionale rituale che prevede il rilascio del pallone aerostatico – una specie di piccola mongolfiera – in cielo, il suo storico ideatore Luigi Abate è deceduto proprio dopo aver librato in aria quello che nei decenni è diventato un simbolo delle feste patronali ad Oriolo. Il vento aveva disturbato inizialmente le operazioni, ripetute dopo qualche minuto, con “Gigino”, come le chiamavano tutti, che si prodigava nella gestione dell’equilibrio del pallone di carta velina che ben presto ha preso il volo – spinto dall’aria riscaldata da uno stoppino artigianale – tra gli applausi delle centinaia di persone radunate per l’occasione. Ma dopo qualche secondo, davanti alla statua di San Francesco di Paola in sosta per il rito, Gigino Abate si accascia senza proferire parola. Sono momenti drammatici, di forte commozione e preoccupazione. Si fermano tutti. Diversi medici e cardiologi sono presenti tra la folla. Scattano le operazioni di soccorso ma per Luigi Abate, 80 anni, non c’è nulla da fare. Dopo quasi un’ora di tentativi, i medici alzano bandiera bianca. Non sono bastati i massaggi cardiaci e gli interventi con il defibrillatore in dotazione al Comune.

Lugi Abate lascia la moglie Ninetta; i figli Piero, Gianluca e Mariagrazia con le rispettive famiglie. Lo piangono pure le sorella Pina e Rosetta e il fratello Rocco Abate, noto compositore. Gigino, già dipendente comunale in pensione, il maestro artigiano del pallone aerostatico, è volato in cielo insieme alla sua creatura nel giorno in cui la comunità di Oriolo, in paese e nel mondo, volge il suo pensiero a San Francesco di Paola. Un destino che nessuno avrebbe potuto mai immaginare, capitato tra l’incredulità e la commozione generale. «Una tragedia enorme – ha commentato il sindaco Simona Colotta, visibilmente provata -. Gigino era parte integrante della festa, una persona buona e generosa che ha dato tanto alla comunità». Il povero Luigi Abate si è accasciato proprio sotto gli occhi del sindaco stesso e del parroco don Pierfrancesco Diego che si trovavano accanto alla statua di San Francesco.

Quel santo tanto caro a Gigino che lo ha visto da quando aveva 16 anni prodigarsi per la realizzazione del pallone (ne realizzava uno anche per San Giorgio che si alza in aria il giorno prima sempre durante la processione per il patrono). Nel corso della sua vita ha da sempre promosso incontri con gli studenti e con i giovani per raccontare e mostrare la sua arte con la speranza che qualcuno potesse seguire le sue orme (foto in basso). Un bellissimo riconoscimento per lui, la sua arte e la sua devozione – che oggi assume il disegno quasi di un testamento devozionale – il 20 maggio 2018 quando in occasione della visita della comunità di Oriolo al Santuario di Paola con la reliquia dell’alluce del patrono della Calabria conservata proprio nel borgo dell’Alto Jonio Cosentino, Luigi davanti a tantissimi fedeli, fece volare in aria, anche in quella storica occasione – promossa dall’amministrazione Bonamassa –  il pallone di San Francesco, con la consueta maestria (foto qui sopra). Oggi lo vogliamo ricordare lassù con i suoi palloni che ha liberato nel cielo da quando aveva 16 anni. I funerali si terranno venerdì 26 aprile alle ore 15.30 nella chiesa madre dedicata a San Giorgio Martire. In occasione delle esequie verrà proclamato il lutto cittadino. (foto copertina di Pietro Corrado)

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