di Vincenzo La Camera – Si prevede un agosto caldo in Calabria e non solo per il clima che al momento sembra anche regalare qualche attimo di tregua. Le dimissioni del governatore della Regione Calabria, annunciate sui social, aprono ad una ennesima riflessione sulla classe politica calabrese e sul futuro di questa regione. Una terra perennemente inquieta dove alcuni vedono una cosa e alcuni ne vedono un’altra, destabilizzando i cittadini che ormai sembrano in balìa di invadenti strategie di comunicazione: grottesche agli occhi di pochi addetti lavori e sfavillanti agli occhi di ignari contribuenti-elettori.
“Ma perché quando qualcuno cerca di fare qualcosa di buono in questa Regione, tanti altri – che godono solo per il fallimento della Calabria – vorrebbero fermarlo? È quello che sta succedendo oggi in Calabria”. Lo dice il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in uno dei suoi video pubblicato sui social. “Ho deciso di portarvi qui, di farvi vedere questo cantiere, il cantiere della metropolitana di Catanzaro. Ma avrei potuto portarvi in tanti altri luoghi della Calabria – a Sibari, nell’ospedale della Sibaritide; a Vibo, nell’ospedale di Vibo; a Palmi; nei cantieri degli aeroporti; in quelli della SS106 – per farvi vedere quante opere si stanno realizzando e quante opere oggi si vorrebbero fermare. I cittadini dell’Alto Jonio Cosentino, invece, per esempio, non vanno in questi posti, ma restano ostaggio dei cantieri tanto declamati e mai aperti nell’ex ospedale di Trebisacce e lungo i binari della costa jonica dove non passano treni ormai da decenni. Ma questa è un’altra storia, o forse sempre la stessa.
“Io non ce l’ho con la magistratura – continua Occhiuto nel suo reel, che ha ricevuto nelle scorse settimane un avviso di garanzia per corruzione in merito al quale dice di sentirsi sereno -. Ho sempre detto che in una Regione complicata come la Calabria i magistrati devono fare il loro lavoro serenamente. D’altra parte, io ho chiarito ogni cosa, non ho nulla da temere dall’inchiesta giudiziaria. Sapete con chi ce l’ho? Ce l’ho con tutti questi politici di secondo piano, tutti questi che in politica non hanno mai realizzato nulla per la Calabria in tanti anni. Ce l’ho con questi odiatori, con queste persone arrabbiate con la vita, che tifano per il fallimento della Calabria, che quasi sono contenti quando si parla male della Calabria. Però nella mia amministrazione oggi sta succedendo che è tutto bloccato: nessuno si assume la responsabilità di firmare niente, tutti pensano che questa esperienza sia come quelle precedenti”.
Secondo il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, che risultava prima di ieri tra i papabili avversari del centrodestra tra un anno e mezzo a scadenza regolare del mandato governativo di Occhiuto, quella del governatore di Forza Italia è una mossa strategica per destabilizzare gli avversarsi e continuare così il suo percorso con la “benedizione” dei calabresi alle urne autunnali.
“Negli ultimi 30 anni in Calabria – continua il presidente – nell’ultimo anno o nell’ultimo anno e mezzo di legislatura i presidenti venivano coinvolti in un’inchiesta giudiziaria, poi magari venivano archiviati, finiva tutto quanto in niente, però venivano decapitati politicamente, e si fermava la legislatura. Anzi, per un anno si parlava soltanto di questo. La Calabria non se lo può consentire. La Calabria ha avviato un percorso che finalmente la sta facendo diventare una Regione che non è più in ginocchio rispetto alle altre Regioni d’Italia. E allora ho deciso di dimettermi, ma ho deciso anche di ricandidarmi, ho deciso di dire ai calabresi: siate voi a scrivere il futuro della Calabria, siate voi a dire se la Calabria si deve fermare o se questo lavoro deve proseguire. Tra qualche settimana, quindi, si andrà a votare, e saranno i calabresi a decidere il futuro della Calabria, non altri”, conclude il presidente Occhiuto che da oggi sino a nuove elezioni continuerà a gestire solo l’ordinaria amministrazione.