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Trebisacce, via la recinzione di un vecchio palazzo. Ma l’immobile versa in condizioni di degrado

Trebisacce, via la recinzione di un vecchio palazzo. Ma l’immobile versa in condizioni di degrado
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Ordinata da parte del Comune di Trebisacce la rimozione della recinzione ad un vecchio fabbricato che affaccia su piazza Ottavio De Meo (nella foto), di fronte alla stazione ferroviaria, perché non esistono, secondo l’Ufficio tecnico comunale, reali pericoli di crolli, nè particolari rischi per l’incolumità pubblica. Al contrario, i ruderi del fabbricato, appesantiti da una recinzione altrettanto brutta e ingombrante, rappresentano un’offesa permanente al decoro urbano e, per di più, occupando parte della carreggiata, intralciano il traffico veicolare su Corso Umberto, una via abbastanza trafficata che inizia dalla stazione ferroviaria, incrocia via Lutri e sfocia in piazza della Repubblica.

Si spiega così l’iniziativa del dirigente dell’Ufficio tecnico architetto Antonio Brunacci che, d’intesa con l’esecutivo comunale guidato dal sindaco Franco Mundo, ha emesso un’ordinanza con la quale ha disposto la rimozione urgente della recinzione che occupa parte della carreggiata su Corso Umberto e l’arretramento, con l’occupazione del solo marciapiedi, della recinzione che afferisce su piazza De Meo. Parte della recinzione, secondo quanto si evince nel testo dell’ordinanza, è peraltro crollata e non garantisce più neanche la delimitazione del fabbricato. Si tratta in realtà di un transennamento eseguito qualche anno addietro, che doveva essere seguito entro poco tempo da un massiccio intervento di risanamento e di ristrutturazione dell’immobile. Risanamento che però non è mai iniziato. Si tratta, per la cronaca, di un immobile storico che era stato ceduto “in donazione” al Comune dal compianto notaio Malvasi.

Gli amministratori dell’epoca, secondo quanto si dice in giro, pare non abbiano però proceduto, nei tempi dovuti e secondo la procedura prevista in casi del genere, all’acquisizione dell’immobile al patrimonio comunale facendo decorrere i tempi previsti dalla normativa vigente. Sta di fatto che il fabbricato, a seguito di una vertenza legale, è tornato nella proprietà degli eredi del notaio e da qualche anno, dopo essere stato anche all’attenzione della Procura della Repubblica, versa in una condizione di grave degrado che, insieme all’abbandono in cui versa la stazione ferroviaria dopo la cancellazione di tutti i treni, finisce per contribuire a creare un’immagine di desolazione ed a sciupare quindi tutto il contesto urbano in cui si trova. Ecco allora l’iniziativa del Dirigente dell’ufficio tecnico che ne ha disposto la rimozione, ordinando al proprietario G. C., 50 anni, di Trebisacce, di provvedere con la massima urgenza entro 5 (cinque) giorni a quanto disposto nella suddetta Ordinanza, che è stata trasmessa alla Procura della Repubblica ed Comando della stazione dei Carabinieri di Trebisacce e che deve essere eseguita in presenza della Polizia Municipale.

Pino La Rocca

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