Trebisacce omaggia San’Antonio tra fede e tradizione
Hanno preso il via giovedì 17 con i riti religiosi e la benedizione degli animali, sono proseguiti sabato 19 con il Palio dei Cavalli giunto alla sua IV edizione e si sono conclusi ieri, domenica, con il tradizionale “incanto” tenutosi sul sagrato della Chiesa Madre, i tradizionali festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, venerato a Trebisacce fin dall’antichità, tanto che nel cuore del centro storico ancora oggi sorge un’antica cappella intitolata al Santo. Un Santo sempre raffigurato in compagnia di animali domestici e perciò sempre venerato e caro alle popolazioni del luogo in gran parte dedite alla coltivazione dei campi e all’allevamento del bestiame. Lo stesso santo si festeggia infatti anche ad Amendolara e più o meno sempre con gli stessi riti che hanno come protagonisti gli animali domestici. Sant’Antonio Abate fu un monaco anacoreta nato e vissuto in Egitto, fondatore del monachesimo orientale che, folgorato dal Signore, si spogliò di tutte le sue ricchezze donandole ai poveri e visse coltivando un orticello e allevando gli animali sulle rive del Nilo. Al Palio di quest’anno, svoltosi in località San Martino
tra una folla di persone con molti bimbi al seguito, hanno partecipato una ventina di cavalli e altrettanti fantini (per la cronaca ha vinto ancora una volta Sergio Onufran che ha preceduto Enrico Miniaci e Mario Aloia, ndr)
Il merito di aver recuperato questa ed altre tradizioni popolari è dell’associazione culturale “L’Albero della Memoria” presieduta dal professore Piero De Vita e della Comunità Parrocchiale San Nicola di Mira retta dall’inossidabile parroco don Francesco Morano, coadiuvato dal suo vice don Joseph Venson e da Filippo Garreffa nelle vesti di animatore di tutte le iniziative. Non si tratta di una festa sfarzosa ed opulenta ma della riproposizione di antiche usanze di origine popolare che ancora oggi conservano un loro spiccato fascino perché al centro della scena ci sono gli animali domestici (asini, muli, cavalli, pecore capre…) che, purtroppo oggi vivono il loro inesorabile crepuscolo.
PinoLa Rocca