Appena giunti ad Oriolo, oggi, la prima cosa di cui ti accorgi è quella di un paese sporco, con la spazzatura in bella vista. Cestini pieni e buste e cartoni ovunque. I lavoratori Lsu-Lpu sono in assemblea permanente da due giorni in seguito al mancato inserimento, nel decreto legge sugli enti locali al vaglio del Senato, dell’emendamento che avrebbe consentito l’impiego dei fondi necessari regionali per continuare a contrattualizzare questi lavoratori. In buona sostanza la Regione Calabria ha messo sul piatto circa 40 milioni di euro per rinnovare i contratti a 5.000 lavoratori m senza l’ok dello Stato l’operazione resta ferma.
Ad Oriolo questa mattina Lsu ed Lpu si sono ritrovati nella Sala Consiliare incassando l’appoggio dell’Amministrazione comunale presente con il sindaco Giorgio Bonamassa e i consiglieri Vincenzo Brancaccio, Domenico Bonamassa e Chiara Vivacqua. Nel frattempo veniva occupata l’autostrada Salerno-Reggio all’altezza di Rende (Cs) e Villa San Giovanni (Rc) con i presidi del sindacato Usb. I lavoratori calabresi lamentano ormai una storica precarietà che rischia anch’essa, paradossalmente, di essere messa in discussione. Ma gli Lsu-Lpu per la Calabria sono un risorsa o un problema?
«Da Roma – ha commentato Oliverio – si debbono limitare ad autorizzare la spesa di 38 milioni di euro che sono a totale carico della Regione. Si dovrà impedire che i Comuni siano bloccati dalla tagliola del Patto di Stabilità. Una norma legislativa autorizzativa di cui, se non fosse stata richiesta dalla burocrazia ministeriale, non ce ne sarebbe stato nemmeno bisogno».
Vincenzo La Camera