Nell’Alto Jonio è scoppiata la moda dei marcatori identitari agroalimentari, un ottimo volano turistico ed economico a patto però che gli ambiziosi progetti messi in piedi dalle Amministrazioni comunali vadano in porto. Oriolo, Trebisacce, Amendolara, Roseto puntano su prodotti della terra per aprire nuovi varchi sul mercato e per creare opportunità ai propri concittadini. Sinora soltanto Cerchiara, con il suo rinomato pane, e Rocca Imperiale, con il suo limone Igp, sono riuscite a ritagliarsi uno spazio importante nel settore delle eccellenze agroalimentari.
Roseto Capo Spulico, ad esempio, punta forte sulle ciliegie e sul marchio Igp. Ma la strada è lunga e tortuosa. Ma il Comune sta mettendo in campo numerose iniziative di visibilità tese per il momento alla promozione del prodotto e all’informazione su come incentivare la produzione. “Roseto Città delle Ciliegie, dalla DE.CO all’IGP elementi per una moderna filiera frutticola” è stato il titolo di una tavola rotonda tenutasi nel granaio del castello, e organizzata dal Comune e dall’associazione nazionale “Città delle ciliegie”. C’erano il sindaco, Rosanna Mazzia; l’assessore all’Agricoltura, Giuseppe Nigro; il presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Nicodemo Oliverio; il consigliere regionale della Calabria, Mauro D’Acri; il presidente della Confederazione Italiana Agricoltori, Nicodemo Podella; il Presidente di “Marketing & Consulting” Gianfranco Cimbalo; il direttore di “Città delle Ciliegie” Carlo Conticchio. Oltre ad amministratori, tecnici e agricoltori del territorio.
Vincenzo La Camera