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Castrovillari. Luci soffuse in biblioteca. Intanto la cultura continua a dormire…

La cultura al buio. Nessuna originale iniziativa o soltanto una metafora, ma letteralmente la condizione in cui versa la biblioteca civica “U.Caldora” di Castrovillari, trasferita (lo scorso mese di settembre) da Palazzo Cappelli al primo piano del Protoconvento Francescano, così come sono stati dislocati gli altri uffici comunali per l’abolizione dei fitti passivi.

Se è vero che una scarsa luminosità può rendere affascinante un luogo, ciò non può valere per la sala lettura di una biblioteca, dove gli scaffali con i libri – alcuni dei quali rari, molto antichi e di inestimabile valore – sono illuminati da piccoli faretti adatti per i quadri, in quanto ex Sala delle Arti, dedicata alle esposizioni. Problema che persiste nonostante le richieste e i solleciti al Comune da parte dei dipendenti che lavorano all’interno della biblioteca, allocata, inoltre, nella sala 14 e nella più piccola sala 16.

Suggestivo lo scenario del Protoconvento Francescano e del centro storico della città che ben si accompagna allo studio e alla cultura. Altrettanto accoglienti e, ancor di più, confortevoli, dovrebbero, però, essere gli spazi ad essa dedicati. Lampade da lettura sul tavolo, ad esempio, sarebbero un piccolo ma importante accorgimento per chi volesse dedicare parte del proprio tempo ad un buon libro o alla ricerca, considerata anche l’apertura pomeridiana della biblioteca due volte a settimana. Inoltre, per favorire gli stessi dipendenti nel loro lavoro e invogliare a frequentare un luogo già troppo spesso tagliato fuori dall’interesse generale e dalla quotidianità.

Federica Grisolia

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